Al Congresso Nazionale di Ginecologia e Ostetricia che si è tenuto a Napoli esperti da ogni parte del mondo si sono confrontati su prevenzione, diagnosi e cura dei tumori...
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Nel tracciare un bilancio dei lavori, Elsa Viora presidente Aogoi ha illustrato i 5 punti per una ostetricia appropriata, approvati durante i lavori: non clampare precocemente il cordone ombelicale; non eseguire l’epistomia di routine; non procedere all’induzione del travaglio di parto prima di 39 settimane; non programmare il taglio cesareo di routine in tutte le donne con pregresso taglio cesareo; non obbligare al digiuno e proibire l’assunzione di liquidi alle donne in travaglio.
Sul tema della medicina predittiva è intervenuto Fulvio Zullo, direttore della Scuola di Specializzazione di Ginecologia e Ostetricia dell’Università di Napoli Federico II: «Anche nel caso del tumore dell’endometrio esiste una base ereditaria che può predisporre allo sviluppo della neoplasia. Nelle donne che raggiungono la transizione menopausale con determinate caratteristiche immunoistochimiche è possibile utilizzare dispositivi intrauterini a base di progestinici come strumento di prevenzione a lungo termine del cancro».
Durante i lavori aperto anche un tavolo sulla violenza contro le donne, alla luce dei dati drammatici illustrati da Giuseppe De Placido, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’Università di Napoli Federico II. De Placido, sul tema del congresso, ha anche sottolineato che «l’infertilità va considerata una vera e propria patologia che oggi interessa il 25% della popolazione, in egual misura uomini e donne, che tendono a posticipare sempre più la decisione di avere un figlio, trascurando la riduzione dell’età ovarica correlata all’aumenta dell’età biologica».
Nel concludere i lavori, dopo i saluti di Giovanni Scambia, presidente di Sigo, è intervenuto Chiantera: «La prevenzione dell’infertilità è diventata una tematica di estrema rilevanza sociale. Per questo motivo, la consulenza clinica da parte del ginecologo deve essere supportata dall’impegno delle istituzioni, in primis della scuola, verso azioni concrete per promuovere una maggiore consapevolezza». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino