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Un campo di Calcio a 5 regolamentare, con annessi spogliatoi, per i giovani ristretti dell’istituto penale minorile di Nisida. È il progetto realizzato nell’ambito del piano azione giovani “Sicurezza e Legalità” - Linea di Intervento 1 “Sport e Legalità” del ministero dell’Interno – dipartimento pubblica sicurezza, che ha come obiettivo la diffusione del rispetto delle regole e del fair play, dell’osservanza della disciplina e dell’adozione di comportamenti improntati alla legalità tra i giovani, attraverso la realizzazione di impianti sportivi in aree ad alto tasso di dispersione.
Una cerimonia di inaugurazione del campo di gioco per i giovani ristretti dell’istituto penale minorile di Nisida che ha assunto un significato e un messaggio forte per i ragazzi con la presenza del prefetto di Napoli Marco Valentini, accanto al capo dipartimento per la giustizia minorile e di comunità Gemma Tuccillo, al presidente del tribunale dei minori di Napoli Patrizia Esposito, al magistrato di sorveglianza del tribunale dei minori di Napoli Ornella Riccio, al procuratore della Procura dei minori Maria de Luzenburger e al direttore Gianluca Guida, quotidianamente impegnato in un luogo dove cerca dialogo e opportunità per gli ospiti dell’istituto.
Interpretando il calcio come espressione di vita sana e come sport che esercita un grande fascino sui ragazzi, il direttore Guida ha accolto con favore anche il progetto “Zona luce”, sviluppato dalla Figc e dalla Fondazione Scholas Occurrentes, nell’ambito della collaborazione avviata nel 2020 per favorire attività finalizzate all’integrazione e alla riabilitazione per quelle categorie in condizioni di disagio o emarginazione.
Dopo l’inaugurazione del campo di calcio a 5, sulla terrazza del Ceus di Nisida, i ragazzi e le ragazze di Nisida, che hanno partecipato al corso di recitazione, metteranno in scena “T’Appò munno?!”, un progetto di Puéca Celidònia; un percorso di necessità che parte dai ragazzi di Nisida, dalle loro esigenze e dalla loro natura nello stimolo dell’immaginazione come senso di libertà altro, insegnando loro che in teatro tutto è possibile, con rispetto, gioco e ascolto ma soprattutto se lo si fa insieme.
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