Montalto: il «No alle scorie» insieme ai ragazzi delle scuole

Montalto: il «No alle scorie» insieme ai ragazzi delle scuole
Montalto ripercorre la scia del nucleare dopo oltre 30 anni, da quando i movimenti dei giovani manifestavano contro la costruzione del sito atomico lungo la costa in...

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Montalto ripercorre la scia del nucleare dopo oltre 30 anni, da quando i movimenti dei giovani manifestavano contro la costruzione del sito atomico lungo la costa in località Pian dei Gangani. Oggi il “No al nucleare" riguarda il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi che la Sogin, la società pubblica responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani, ha inviato l'aggiornamento della Cnapi al ministero.

Un documento ancora top secret, ma intanto Montalto è sceso di nuovo in piazza domenica scorsa sensibilizzando soprattutto i giovani che «un deposito di scorie non è assolutamente compatibile qui nel viterbese». L’evento di domenica è stato denominato “La festa della vita”, come nel lontano ’77 quando l’ex sindaco e assessore di quel tempo, Plinio Bravetti, promosse insieme ad altri cittadini per dare poi vita a un grande movimento italiano contro il nucleare. «A quell’epoca - dice Bravetti - dammo vita a un movimento trasversale, in cui fecero parte movimenti studenteschi, contadini, commercianti, socialisti per opporsi alla realizzazione della centrale nucleare. Oggi - aggiunge Bravetti - siamo più o meno nella stessa situazione, ma sono cambiati i tempi: c’è meno entusiasmo tra le persone».

«La festa è stata organizzata dal Comitato No Scorie “Montalto Futura”, che ha coinvolto bambini e ragazzi nelle varie attività ludico sportive. C’erano anche giovani provenienti da altri paesi della Tuscia che, insieme ai ragazzi delle scuole di Montalto, hanno depositato all’interno di uno scrigno i loro sogni per un futuro senza scorie.

«Mentre l’Italia e il mondo si apprestano a uscire dall’incubo della guerra e del Covid - dice il Comitato - la Tuscia si appresta a sopportare una minaccia che, se si trasformasse in realtà, diverrebbe un incubo permanete per questa generazione e per le generazioni che verranno. Una radioattività si disperderebbe nell’ambiente contribuendo a potenziare gli inquinanti già presenti nel territorio e provocando un ulteriore aumento dei tumori maligni. Un grazie particolare all’Istituto comprensivo statale di Montalto di Castro che ci ha permesso di coinvolgere i ragazzi in questo progetto a tutela del loro futuro».

Plinio Bravetti

 

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Il Mattino