Fiume di gasolio sporco e pericoloso in Campania: «Motori rotti e mercato ko»

Fiume di gasolio sporco e pericoloso in Campania: «Motori rotti e mercato ko»
di Claudio Coluzzi
Lunedì 1 Dicembre 2014, 08:22 - Ultimo agg. 08:49
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Un «fiume» di gasolio di contrabbando dalla Polonia, attraverso il valico di Fernetti a Trieste, discende la Penisola, destinazione Campania.

Non viaggia in autocisterne, darebbe troppo nell’occhio, ma in contenitori di polietilene di forma cubica nascosti in camion telonati. All’apparenza quei Tir, con targa polacca e condotti da autisti della stessa nazionalità, trasportano generi alimentari. E il fenomeno è impressionante per la sua consistenza, oltre che pericolosità.



Solo nel novembre scorso la Guardia di Finanza di Caserta ha sequestrato 112 mila litri di gasolio di contrabbando, 1.200 litri di oli lubrificanti, un deposito di 1.500 metri quadrati e un capannone di 700 tra le province di Napoli e Caserta, tre autoarticolati, due autocisterne e sette automezzi, nonché 52.000 euro in contanti. Una decina di persone in manette, autisti polacchi e trafficanti campani. Un’organizzazione temibile e ben ramificata. Quel gasolio, di pessima qualità e allungato con acqua o toulene, finisce nei serbatoio delle nostre auto.



E manda in tilt i motori, inquina l’aria, rischia di provocare incidenti stradali per le ridotte prestazioni delle vetture. Senza contare centinaia di milioni di euro di evasione sulle «accise», ossia le tasse governative, e il danno ai benzinai onesti in termini di concorrenza fraudolenta.



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