Grandinata a Napoli, l'esperto: «L’evento di ieri non lo considero eccezionale»

Grandinata a Napoli, l'esperto: «L’evento di ieri non lo considero eccezionale»
di Marisa La Penna
Domenica 6 Settembre 2015, 13:32 - Ultimo agg. 14:11
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Può far più danni una grandinata di un’ora con chicchi piccoli che uno scroscio breve e violento con grani grossi come un uovo. È quanto sostiene Luca Mercalli, direttore della rivista "Nimbus", volto noto della televisione per aver condotto trasmissioni come Che tempo fa e Scalamercalli. Una grandinata con chicchi di oltre duecento grammi, parabrezza infranti, un bambino ferito.







Un evento straordinario, non trova?

«Per pronunciarmi su un episodio del genere dovrei avere del materiale di comparazione, studiarlo e poi tirare le somme. È un lavoro lungo, che non si può improvvisare. Pertanto non sono in condizioni di dire se si tratta di un evento straordinario per Napoli».



Ma, a nostra memoria di cronisti, non ricordiamo di aver assistito o raccontato, negli ultimi decenni, di grandinate con chicchi grossi come un uovo.

«Le misurazioni si fanno nell’arco di centinaia di anni. Purtroppo non ci sono molti osservatori sulla grandine. Peraltro, come è noto, il fenomeno è solitamente localizzato su una piccola area di un territorio. Pertanto una sola grandinata raramente può essere intecettata e ”registrata”. Negli ultimi anni i mezzi di osservazione, comunque, sono migliorati. E rappresentano un aiuto formidabile per documentare l’evento. Ma è difficile risalire a quanto è accaduto in passato, quando cioè non esistevano strumentazioni sofisticate».



Ma al di là del confronto con quanto è accaduto in passato, non le sembra che un chicco di grandine dal diametro di otto centimetri sia un evento straordinario?

«Non è certo un formato da record. Le dimensioni da record sono ben altra cosa. Parliamo di pietre di ghiaccio dal peso di oltre un chilo».



È mai successo in Italia?

«Assolutamente no. Grandinate di questa portata si sono avute negli Stati Uniti e in alcune aree dell’Asia. In India in particolare».



Da cosa dipende la grandezza del chicco?

«Dipende dall’altezza della nube temporalesca. Non solo. Un ruolo importante ce l’ha anche la velocità dei venti al suo interno. Parliamo anche di temperature che scendono al di sotto dei 30-40 gradi. I chicchi cadono quando diventano pesanti».



E del caldo di questa estate si può parlare di record? «Assolutamente sì. È cambiata la temperatura. Fa un caldo mai visto prima. Questa è la terza estate più calda nella storia in Italia. Preceduta da quella del 2003 e del 2012. Ma anche l’inverno e l’autunno degli ultimi anni risentono dell’aumento del riscaldamento globale».