Napoli. Scontri al corteo contro lo «SbloccaItalia». Mazze e petardi contro gli agenti

Napoli. Scontri al corteo contro lo «SbloccaItalia». Mazze e petardi contro gli agenti
di Valerio Esca
Venerdì 7 Novembre 2014, 11:01 - Ultimo agg. 8 Novembre, 19:26
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Momenti di forte tensione durante il corteo contro lo Sblocca Italia a Bagnoli. Un gruppo di manifestanti, giunti davanti all'ingresso di Città della scienza nella parte non distrutta dall'incendio, ha provato a entrare forzando il cordone delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. I manifestanti hanno lanciato petardi, qualche bomba carta e mazze contro le forze dell'ordine, che hanno reagito con il lancio di lacrimogeni. Agenti feriti, colpito anche operatore della Rai.

Ancora scontri. Ancora tensioni tra manifestanti e forze dell'ordine nel corteo di Bagnoli. Gli uomini in divisa stanno provando a sospingere i contestatori via dall'ingresso di Città della scienza, in un clima molto teso con lancio di petardi da parte dei manifestanti, molti dei quali vestiti di nero e con il viso coperto da caschi.

Barricate. Gli assessori comunali di Napoli ed il presidente della Vigilanza Rai, Fico, che erano nel corteo, se ne sono allontanati. I manifestanti hanno divelto dei segnali stradali e ribaltato cassonetti della spazzatura sulla strada creando delle barricate lungo la strada. Ora una delegazione di manifestanti a volto scoperto sta provando a dialogare con le forze dell'ordine.

IL VIDEO DELLA QUESTURA

I manifestanti vestiti di nero con volto coperto hanno ribaltato cassonetti della spazzatura poco distante dall'ingresso principale di Città della Scienza.

Altri hanno divelto alcuni segnali stradali. Al momento c'è un dialogo in corso tra forze dell'ordine e alcuni manifestanti.

La scolaresca. All'interno di Città della scienza è rimasta una scolaresca in visita che non può uscire per motivi di ordine pubblico.

17 agenti feriti. Si avvarranno delle immagini realizzate dalla Polizia le indagini «finalizzate all'identificazione dei responsabili delle violenze» di questa mattina. È la questura di Napoli a sottolineare che negli scontri sono rimasti feriti 13 agenti di Polizia, due militari dell'Arma dei Carabinieri, e due dirigenti della Polizia. Tre automezzi della Polizia sono stati danneggiati.

Al corteo, rileva una nota, «hanno partecipato circa mille persone che hanno raggiunto Città della Scienza attraversando le vie cittadine. Ivi giunti i manifestanti hanno tentato di forzare un cordone posto a tutela degli ingressi del museo, prima sospingendo con forza gli agenti della Polizia di Stato e successivamente colpendoli con aste e bastoni di legno, fino a lanciargli bombe carta, sampietrini, bottiglie ed altri oggetti contundenti».

«Per allentare la violenta pressione che le forze dell'ordine stavano sopportando, sono stati esplosi alcuni lacrimogeni, ciò nonostante, molti dei manifestanti, travisati con caschi e sciarpe, hanno continuato a lanciare oggetti e grossi petardi. Durante gli scontri alcuni manifestanti si sono approvvigionati di ulteriori oggetti, mattoni, pali di ferro, reti, realizzando una vera e propria barricata a loro protezione. La situazione è quindi tornata lentamente alla normalità, senza nuovi scontri, né turbative o violenze».

I movimenti. «Il processo autoritario che si sta mettendo in campo a Bagnoli ha gettato la maschera»: lo dicono i movimenti promotori della protesta contro lo Sblocca Italia, degenerata in scontri con le forze dell'ordine. «Di fronte a migliaia di persone si è preferito chiuder loro le porte in faccia. Malgrado la fuga di Renzi dalla piazza e dalle sue responsabilità in strada c'erano almeno quattromila persone per rivendicare il diritto alla salute e le bonifiche dei nostri territori avvelenati. Dai comitati territoriali e le realtà di base di Bagnoli, agli studenti, ai movimenti della casa e dei disoccupati, ex operai dell'Italsider e di Pomigliano, alla rete Stop Biocidio e a tante altre da tutta la Campania e dal Sud, da Bari, Foggia».

Massimo, uno degli attivisti, spiega: «Arrivati a Città della Scienza volevamo semplicemente tenervi l'assemblea pubblica con le decine di realtà che hanno animato la manifestazione. Invece gli accessi sono stati chiusi. Non è bastato nemmeno il tentativo di mediazione con le forze dell'ordine di due assessori comunali (Fucito e Piscopo) e deputati della repubblica (Roberto Fico) per indurre a una mediazione intelligente, ad aprire le porte per una semplice assemblea. Si è scelto invece di tentare di umiliare il corteo». «Alla fine la tensione è cresciuta, c'è stato il tentativo della manifestazione di passare e la risposta con le cariche e i lacrimogeni di polizia e carabinieri. Due manifestanti sono finiti all'ospedale in ambulanza per le manganellate, mentre un terzo, leader storico degli operai Italsider, è stato pesantemente picchiato e ferito in testa», conclude la nota.

Il corteo. Sono 1500 le persone e scese un piazza contro lo sblocca-Italia. Usb, studenti, gruppi politici: ci sono bandiere dei crac e dei 5 stelle. Sono appena partiti da piazzale Tecchio in direzione città della scienza. "Bagnoli non si tocca. No alle speculazioni edilizie. Lottiamo in parlamento per una spiaggia pubblica, bando urbano e bonifiche subito".

Queste le parole a caldo del presidente della commissione vigilanza Rai, Roberto Fico. Sono presenti inoltre gli assessori comunali: Carmine Piscopo (Urbanistica); Il vicesindaco Tommaso Sodano; Franco Moxedano (Personale); Sandro Fucito (Patrimonio).

Si sono aggiunti altri gruppi di studenti, comitati per l'acqua pubblica. Al momento sono circa tremila le persone che sfilano verso Bagnoli. All'altezza della porta del Parco a via Bagnoli il corteo si è fermato per qualche minuto e sono stati lanciati tre petardi all'interno del parco. Presenti anche delegazioni da tutta la Campania, una da Foggia e una da Genova.

Sodano: impedire scempio Bagnoli. «Impedire lo scempio di Bagnoli» è la linea del Comune di Napoli contro lo Sblocca Italia che prevede la nomina di un commissario per l'area occidentale della città. «La manifestazione di oggi è già un prima iniziativa politica - dice il vicesindaco Tommaso Sodano - quando il Governo nominerà il commissario, valuteremo quali iniziative attuare per bloccare o limitare le sue azioni». «Siamo preoccupati - conclude - oggi tocca a noi, domani potrebbe toccare a chiunque». Il ritiro della firma dal patto siglato lo scorso agosto con il premier Matteo Renzi, «è un atto dovuto perchè lui è venuto meno a quell'accordo già pochi giorni dopo con il decreto, tenendo fuori il Comune».

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