Napoli. Svolta a Bagnoli, sarà l'ex manager del San Carlo Nastasi il commissario

Napoli. Svolta a Bagnoli, sarà l'ex manager del San Carlo Nastasi il commissario
di Luigi Roano
Sabato 18 Luglio 2015, 08:11 - Ultimo agg. 08:12
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Non c'è stata la nomina del commissario per Bagnoli nel consiglio dei ministri di ieri così come annunciato dal premier, però Matteo Renzi ha scelto, e il nome che ha individuato è quello di Salvo Nastasi. Non una novità dalle nostre parti, Nastasi ha molta dimestichezza con gli enti locali napoletani essendo stato commissario anche per il San Carlo per un lungo periodo. Abituato dunque a interfacciarsi tanto con il Comune quanto con la Regione. Forse anche per questo motivo Renzi ha deciso di puntare su di lui.



Cerca di uscire dall'impasse e dall'immobolismo il premier, la nomina viaggia con un ritardo di 11 mesi, tanti, troppi rispetto alle aspettative generate dagli annunci dell'estate scorsa. Questa volta, tuttavia, sembra essere stato individuato il nome, un passo in avanti. Incarico di alto livello a Palazzo Chigi per Nastasi, che così lascerebbe il Mibac e potrebbe anche «tecnicamente» assumere il ruolo di commissario per Bagnoli. La concretizzazione dell'atto dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, bisogna risolvere problemi tecnici. Nastasi oggi è direttore generale del Mibac con l'incarico di responsabile degli spettacoli dal vivo. Bisogna mettere a posto - come si dice in questi casi e come fanno sapere fonti di Palazzo Chigi - le carte. Ovvero, distaccarlo alla Presidenza del Consiglio non solo per conferirgli la nomina, ma anche per consentirgli di percepire lo stipendio, come è noto, nella legge 133 meglio nota come sblocca-Italia dove è incastrato l'articolo 33 che riguarda appunto il risanamento di Bagnoli, la figura del commissario è individuata come quella che non percepisce indennità. Nastasi, rispetto alla media italiana dei manager, è un giovane, 42 anni e già una lunga carriera alle spalle nel Mibac dove a dispetto dell'incarico per gli spettacoli dal vivo, riveste un ruolo ben più largo come hanno dimostrato le vicende non solo del San Carlo ma di tutti gli enti lirici italiani.



Questa la scelta di Renzi che dovrebbe essere quella buona, nel senso che pur non essendo stata comunicata ufficialmente nel Consiglio dei ministri né all'interessato, non fa intravedere all'orizzonte profili di ostracismo come è successo sulla questione Bagnoli in questi lunghissimi e paludosi 11 mesi trascorsi dall'agosto 2014, giorno del primo annuncio di Renzi. Nastasi, dunque, passerà delle vellutate atmosfere del Mibac a quelle scomodissime di Bagnoli dove troverà un'area ricca di potenzialità ma anche di grandi problematiche, a cominciare dai suoli che sono sotto sequestro della magistratura perché secondo la Procura napoletana la bonifica non è stata effettuata secondo i crismi di legge. Il ruolo del commissario è scomodo e a ben vedere i poteri che ha non sono nemmeno eccezionali. La vera partita la giocherà il «soggetto attuatore» da ricercare sul mercato. Ovvero, nella legge è previsto che i privati recitino un ruolo di rilievo, tanto che per entrare dovrebbero mettere mano al portafogli e assicurarsi i suoli a una cifra che supera i 70 milioni a scatola chiusa. Potrebbe essere Nastasi la leva per modificare l'articolo 33 magari anche nella direzione di dare un peso maggiore agli enti locali. Nastasi troverà un clima politico infuocato, il Comune e il sindaco Luigi de Magistris è contrarissimo all'istituto del commissario a prescindere dal nome in campo. Lo stesso neogovernatore Vincenzo De Luca - che sembrava a un passo dalla nomina di commissario - ha manifestato dubbi sui «nuovi poteri». Concetto che a sua volta ieri de Magistris ha ribadito con fermezza nella tarda serata quando ancora non è iniziato a circolare il nome di Nastasi: «Il Commissario? Si conferma essere un fantasma, Renzi ci sta facendo perdere tempo, questo governo non solo non aiuta Napoli ma la danneggia. Non verrà un commissario perché è fuorilegge. Bagnoli ha bisogno di persone perbene che si mettano a lavorare. C'è un piano varato dal consiglio comunale che Renzi ben conosce». Il sindaco insiste: «È la Costituzione che ci indica la strada, sono i cittadini e i loro eletti che devono decidere cosa fare a Bagnoli. Non c'è bisogno di cose straordinarie ma di ordinarietà. De Luca commissario? Non è questione di nomi, noi siamo contro l'istituto del commissario».



Questo lo scenario al momento, vedremo cosa accadrà di qui a qualche giorno quando verrà ratificata la nomina di Nastasi.
Nel frattempo la bagarre delle polemiche è scoppiata e scende in campo anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio che con un cinguettio liquida così l'azione del premier: «Campania la bonifica di Bagnoli è ferma. Renzi un anno fa: ”Entro un mese nominerò il commissario”. Ad oggi nulla. Dilettanti allo sbaraglio».
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