Tari, gli onesti pagheranno per i furbi: debiti degli evasori spalmati sulle tasse

Tari, gli onesti pagheranno per i furbi: debiti degli evasori spalmati sulle tasse
di Valerio Iuliano
Mercoledì 1 Luglio 2015, 08:14 - Ultimo agg. 08:23
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I debiti degli evasori con i Comuni verranno saldati dai cittadini già in regola con i pagamenti. Un fenomeno che coinvolgerà Napoli più di altre città. È l'esito - non ancora certo, ma molto probabile - di una discutibile norma contenuta nel recente decreto enti locali del Governo. Una vicenda esemplare del rapporto tutt'altro che lineare tra i cittadini e il fisco. Il caso in questione riguarda il tributo sui rifiuti, indipendentemente dalle sue denominazioni, più volte modificate nel corso degli anni. Il decreto enti locali è intervenuto sul tema della tassa, stabilendo che i crediti insoluti devono essere compresi tra i costi del piano economico- finanziario dell'anno a cui si riferiscono. Ovvero tra i costi del servizio di smaltimento e di raccolta dei rifiuti per il quale una legge di due anni fa stabilì la copertura integrale da parte degli utenti, attraverso la tassa. In sintesi: se un Comune- ed è proprio il caso di Napoli- ha maturato crediti inesigibili nei confronti degli evasori, queste cifre devono essere recuperate dall’amministrazione con le nuove bollette Tari.





Fin troppo facile, a questo punto, trarre le conclusioni. I cittadini onesti pagheranno, oltre alle loro quote, anche quelle non versate negli anni precedenti dagli evasori. Inequivocabile la norma, anche se ancora non del tutto certe le sue conseguenze. «Tra le componenti di costo - recita il comma 654 bis introdotto nella legge 147/2013 sul tributo - vanno considerati anche gli eventuali mancati ricavi relativi a crediti risultati inesigibili con riferimento alla tariffa di igiene ambientale, alla tariffa integrata ambientale, nonché al tributo comunale sui rifiuti e sui servizi».





I mancati incassi degli anni precedenti derivano, naturalmente, oltre che dalla presenza di un alto numero di evasori, anche dalla scarsa capacità di riscossione di alcuni enti locali. Tipico il caso di Napoli, dove la Tares o la Tari fanno registrare ogni anno una percentuale di crediti insoluti molto vicina al 50% dell’importo totale preventivato dal Comune. Basta sbirciare nel Rendiconto 2014 per rendersi conto della portata del fenomeno. Il totale dei residui attivi maturati dall’amministrazione, relativamente alla tassa sulla spazzatura, ammonta, nel lasso di tempo compreso tra gli esercizi precedenti il 2010 e lo scorso anno, a 454 milioni di euro. Una cifra da far tremare i polsi.

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