Norman Atlantic: morti annegati camionisti napoletani

Nella foto da sinistra Rinaldi, Liccardo e Balzano
Nella foto da sinistra Rinaldi, Liccardo e Balzano
Martedì 30 Dicembre 2014, 11:26 - Ultimo agg. 1 Gennaio, 16:32
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(hanno collaborato Luigi Roano e Marisa La Penna)

Sono stati formalmente riconosciuti i due autotrasportatori napoletani Michele Liccardi di 32 anni e Giovanni Rinaldi di 34 anni vittime del naufragio della Norman Atlantic. I familiari, che avevano riconosciuto i propri cari già sulla base delle fotografie fornite dalla nave San Giorgio che trasportava i corpi, hanno ufficialmente riconosciuto questa mattina le due salme portate nella notte nell'istituto di medicina legale del Policlinico di Bari. I parenti del terzo campano disperso, il 57enne Carmine Balzano, non hanno invece riconosciuto il proprio caro. Delle nove salme portate a Bari, al momento sono cinque le vittime identificate, tre delle quali ufficialmente riconosciute. Oltre ai due campani è stato riconosciuto anche il sacerdote georgiano. La Procura ha incaricato per le autopsie che saranno eseguite nei prossimi giorni i medici legali Alessandro Dell'Erba e Biagio Solarino. Mio padre non è tra i dispersi arrivati stanotte» dice Fabiana, la figlia di Carmine Balzano. «Mio fratello Mario è a Brindisi - conferma - e non ha riconosciuto il corpo che gli hanno mostrato stanotte».

«Mio marito è in Albania, cercate là, per piacere cercate là». È l'appello che lancia Maria, la moglie di Carmine Balzano, che era a bordo della Norman Atlantic, andato in fiamme domenica scorsa. «Era sulla scialuppa, mi ha telefonato da lì quella notte - dice - È in Albania, in stato confusionale, non fermate le ricerche».

La tragedia della Norman Atlantic, che a ora conta 11 decessi, colpisce direttamente Napoli. Due camionisti partenopei - secondo quanto si apprende - sono morti nel terribile rogo della nave ed un altro è disperso. I tre camionisti sono dipendenti della ditta Eurofish. A riconoscere i corpi i familiari. (Nella foto da sinistra Rinaldi, Liccardo e Balzano)

I tre napoletani stavano portando a termine un trasporto di pesce per i cenoni di Capodanno. Questi i loro nomi: Giovanni Rinaldi 34 anni (viveva a Sirignano nell'Avellinese) originario di Torre del Greco, Carmine Balzano 55 anni (DISPERSO) originario di Napoli e Michele Liccardo (nella foto) 32 anni originario di Villaricca.

Tutti sposati e con figli.

I tre napoletani erano dipendenti della società EuroFish il cui amministratore, Pietro Avolio, è anche presidente del consorzio ittico napoletano. Avolio in queste ore è in viaggio verso Brindisi per l'identificazione dei tre cadaveri che si trovano a bordo della nave della Marina San Giorgio. I tre camionisti napoletani lavorano presso la sede di Mugnano della Eurofish, società con sedi a Napoli, Volla, Mugnano e in Spagna. Gli uomini della Capitaneria avrebbero mostrato ai parenti dei trasportatori le foto di due corpi recuperati a poca distanza dal traghetto.

Le vittime. I tre camionisti della EuroFish trasportavano regolarmente i prodotti sulla rotta Igoumenitsa-Bari a bordo dei traghetti della società SuperFast. In questo caso, però, hanno utilizzato la Norman partendo da Igoumenitsa con arrivo ad Ancona per questioni logistiche. I tre erano partiti in aereo il 26 con destinazione Igoumenitsa, lì hanno trovato i camion, hanno preso la merce (un carico di anguille) e si sono diretti verso il porto per salire a bordo del traghetto. L'arrivo era previsto per il 28 ad Ancona.

La prima dinamica. I due camionisti sarebbero morti per ipotermia. Dopo l'incendio avrebber chiamato Avolio (presidente della società EuroFish) dal gommone di salvataggio. Sarebbero infatti stati tra i primi a fuggire dalla nave. A causa del mare agitato il gommone si è ribaltato, facendo finire i tre in mare; poco dopo la morte per ipotemia. Questa è la ricostruzione più attendibile dei fatti. Al telefono con Avolio i tre hanno raccontato con parole di terrore quei momenti. Poco dopo la tragedia.

Dolore ai Quartieri Spagnoli. Uno dei tre camionisti - Carmine Balzano (disperso) - coinvolti nella tragedia della Norman Atlantic viveva ai Quartieri Spagnoli. Il cognato dell'uomo, Enzo Spina, ha riferito che i familiari non hanno riconosciuto il corpo («è irriconoscibile»). Il disperso, stando al racconto del cognato, viveva ai Quartieri Spagnoli e aveva ottenuto - dopo un periodo di disoccupazione - un contratto di un mese. Sposato e padre di tre figli, era partito in aereo da Napoli con gli altri alla volta della Grecia (dove li attendevano i tir). Il primo volo che doveva condurli in Grecia - racconta il cognato - è però stato costretto a rientrare in aeroporto a causa di un problema. Successivamente i tre sono riusciti a salire a bordo di un altro aereo e atterrare in Grecia, prelevare il carico e dirigersi verso il porto. Per una nuova e tragica coincidenza, però, la nave che avrebbe dovuto riportarli in Italia era già partita al loro arrivo in porto. Così - stando sempre al racconto del cognato - i tre sono stati costretti a prendere la nave successiva. Quella che li ha portati alla morte.

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