Abruzzo, il Tar blocca la caccia: non si spara a settembre

Abruzzo, il Tar blocca la caccia: non si spara a settembre
di Saverio Occhiuto
Giovedì 29 Agosto 2019, 09:29
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La doccia fredda per le "doppiette" è arrivata ieri, quando il Tar Abruzzo ha di fatto congelato l'apertura della caccia fissata per domenica prossima, sospendendo l'attività venatoria almeno fino al 25 settembre. Un provvedimento cautelare che concede un primo round ai ricorrenti: Wwf e Lndc Animal Protection, ma che viene incontro alle attese di un'altra associazione: la Stazione ornitologica abruzzese, che aveva accusato la giunta regionale di avere già definito e approvato (la delibera è del 14 agosto scorso) il calendario venatorio prima ancora che lo stesso fosse portato all'attenzione del Comitato Via, appuntamento per altro fissato per la giornata di oggi.

«La giunta Marsilio - è l'accusa della Soa - si schiera contro i principi comunitari di tutela e conservazione della fauna». In particolare il calendario messo a punto dalla Regione metterebbe a rischio 12 specie minacciate da disturbo, prelievo insostenibile, addestramento cani. La Onlus osserva di essere già intervenuta nei termini previsti dalla legge (il 16 agosto) elencando numerosissime criticità del calendario venatorio regionale,. Ricorda che nella conurbazione costiera le foci fluviali sono "come un'oasi nel deserto" per la sosta durante la migrazione e lo svernamento di spiecie legate agli ambienti acquatici, molte delle quali protette: dal Falco di palude al Gabbiano corallino, al Beccapesci.

Dunque, l'apertura della caccia in questi territori, stabilita dal calendario della Regione, avrebbe determinato "un disturbo fortissimo" in periodi di grande vulnerabilità per l'animale. Una minaccia anche per l'Orso bruno, visto che nell'area contigua al Parco Nazionale d'Abruzzo la giunta Marsilio avrebbe consentito - denunciano ancora gli animalisti - l'accesso a tutti i cacciatori e non già ai soli residenti, come imposto dalla legge quadro sulle aree protette. Sulla stessa lunghezza d'onda Filomena Ricci, delegata del Wwf Abruzzo e Piera Rosati, presidente della Lndc Animal Protection: «Con il nostro ricorso abbiamo salvato migliaia di animali da morte certa».
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