Aksh stroncata dalla malattia a soli 8 anni. «Ora sei un angelo del cielo»

Aksh stroncata dalla malattia a soli 8 anni. «Ora sei un angelo del cielo»
Aksh stroncata dalla malattia a soli 8 anni. «Ora sei un angelo del cielo»
di Walter Berghella
Lunedì 13 Febbraio 2023, 09:02 - Ultimo agg. 09:24
2 Minuti di Lettura

Un brutto male alla testa se l'è portata via a soli 8 anni dopo aver combattuto tenacemente. Tristezza e commozione sono i forti sentimenti che vive la consolidata comunità indiana di Sant'Eusanio del Sangro, un centinaio di appartenenti, e l'intero paese per la scomparsa della piccola Aksh Deep. La bimba ha lottato per oltre un anno per sconfiggere il male e con tanta speranza sembrava avere avuto una ripresa. Purtroppo, sabato alle 17 è deceduta all'hospice Alba Chiara di Lanciano. Il suo calvario e quello della famiglia è stato seguito dal sindaco Raffaele Verratti, tra i primi ad accorrere al momento del trapasso, che nei mesi scorsi era riuscito a farla curare nell'unico hospice pediatrico di San Giovanni Teatino.

«Aksh si era ripresa ed era tornata a casa i primi di gennaio, era anche uscita di casa a volte - dice Verratti -. Venerdì sera si è sentita di nuovo male e il 118 l'ha portata a Lanciano, dove è morta». I suoi meravigliosi occhi si sono spenti. Un evento che ha sconvolto tutti; piangono gli amici della terza C della primaria Cesare De Titta, insegnanti, operatori e la dirigenza. È un abbraccio corale: «Ora sei un angelo, vola sempre più in alto e noi ti vedremo brillare come una stella ed illuminarci come il sole la ricordano gli amici di classe -.

Per sempre rimarrai nei nostri cuori e saremo sempre uniti. Ti vogliamo bene».

Grande vicinanza alla famiglia Deep, la mamma Balvir Kaur, papà Baljinder Kimar, il fratello Raul Jhamat e la sorella Rosanjot Kaur. Il rito funebre si terrà oggi alle 15 nella cappella del cimitero di Sant'Eusanio. Nel doloroso saluto il sindaco Verratti pone il dilemma della morte di un bambino e scrive: «Perché la malattia in un bambino così piccolo e innocente? Aksh era la felicità della famiglia e degli amici, come poter accettare la sua morte. Forse il nostro Padre che è nei cieli voleva che Aksh non soffrisse più, voleva un sorriso in più nella sua casa, voleva un nuovo angelo e un nuovo messaggero di amore per tutti noi. Aksh è viva e ora amerà la sua famiglia dal cielo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA