Pescara, caro bollette: il Comune di Pescara prevede una spesa di 13 milioni. Il rebus dei tagli

Pescara, caro bollette: il Comune di Pescara prevede una spesa di 13 milioni. Il rebus dei tagli
Pescara, caro bollette: il Comune di Pescara prevede una spesa di 13 milioni. Il rebus dei tagli
di Paolo Vercesi
Lunedì 29 Agosto 2022, 08:25
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Il caro bollette sconvolge anche i conti del Comune di Pescara. La previsione di spesa che oggi Giuliano Diodati, presidente di Pescara Energia, comunicherà ufficialmente al sindaco Carlo Masci supera di circa 6 milioni il canone annuale fissato a 7,5 milioni, il che porta il totale a oltre quota 13. In fibrillazione gli uffici della Ragioneria a Palazzo di città. A spiegare in due parole lo scenario allarmante è il vice sindaco Gianni Santilli, assessore alla Pubblica istruzione: «Sappiamo di dover fronteggiare una cifra da capogiro che ci impone drastici provvedimenti - ha detto Santilli -. Il punto è decidere su come e dove intervenire». Il conto annuo complessivo rischia tuttavia di rivelarsi ancor più pesante se dal prossimo ottobre dovessero scattare i temuti ulteriori aumenti per luce e gas.


«A breve terremo una riunione alla presenza del dirigente della Ragioneria comunale, Andrea Ruggeri - ha comunicato ancora il vice sindaco Gianni Santilli - per stabilire il da farsi». Ed è qui che sorgono mille interrogativi: come ridurre i consumi energetici e dunque le spese legate ad essi? Ad Ancona, per fare un esempio, anno deciso di spegnere l'iluminazione pubblica un'ora prima dell'alba. Di sicuro sarà più agevole intervenire sulla bolletta elettrica che non su quella del gas, visto che i termosifoni degli uffici comunali sono già a 19 gradi, temperatura sotto la quale sarà impossibile scendere, ha osservato Diodati.


«La scelta è tra termosifoni meno caldi e strade meno illuminate, ma mi domando: è mai possibile procedere in questo modo?» commenta Santilli, consapevole che gli alunni non possono rischiare di beccarsi un malanno in classe a causa delle temperature troppo rigide, né, d'altro canto, si può pensare di lasciare acceso un lampione stradale su due perché sarebbe troppo alto il rischio di incidenti stradali o anche di episodi di violenza da parte di malintenzionati pronti ad approfittare dell'oscurità. Più illuminazione significa più sicurezza e su questo aspetto l'amministrazione cittadina, a cominciare dalla Lega, non può essere disponibile a passi indietro o a cedimenti. Ecco perchè abbattere i costi diventa un rebus, un rompicapo che a Palazzo di città si potrebbe tradurre in una parziale chiusura oraria degli uffici o in una riduzione degli spazi.

A preoccupare, come spiegato sopra, è anche la gestione delle strutture scolastiche ovvero anche degli impianti sportivi, palestre scolastiche incluse, ambienti ampi che dunque richiedono un maggiore dispèendio di energia per il riscaldamento e per l'illuminazione.

Si dovranno fare scelte drastiche, tenendo conto però sia della qualità che dell'efficienza dei servizi.


La scorsa primavera in Comune si prevedeva un conto annuale di 10 milioni per luce e gas e allora si decise di chiudere il riscaldamento nelle scuole quando era ormai passata la Pasqua e le temperature già alte hanno agevolato questa scelta. Ma con l'arrivo della stagione fredda, e soprattutto con la minaccia di più forti rincari, lo scenario si fa drammatico tanto per la pubblica amministrazione quanto per le attività commerciali e imprenditoriali da cui si leva una disperata richiesta di aiuti dal governo. «Anche noi in Comune confidiamo in un concreto sostegno da parte dello Stato, ma al momento non abbiamo idea in quale misura potremo ottenerlo» ha concluso, preoccupato, il vice sindaco Gianni Santilli.

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