Coronavirus, l'Abruzzo chiude i cantieri della ricostruzione

Coronavirus, l'Abruzzo chiude i cantieri della ricostruzione
di Antonella Calcagni
Venerdì 13 Marzo 2020, 09:30 - Ultimo agg. 15:06
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Oggi in Abruzzo il governatore, Marco Marsilio, emanerà un’ordinanza per la chiusura dei cantieri della ricostruzione. Lo ha annunciato lo stesso presidente ieri nel corso delle videoconferenze effettuate nell’ambito della Conferenza delle Regioni con i ministri Boccia e De Micheli. Quest’ultima ha sostenuto di aver ricevuto una richiesta contraria da non meglio precisate realtà imprenditoriali abruzzesi; contro la chiusura c’è stato anche il sostegno della Regione Marche. Marsilio ha fatto presente che anche l’Ance provinciale e quella regionale si sono espresse a favore della chiusura, confortati dal presidente nazionale. Una posizione condivisa anche dalle forze politiche e sindacali del territorio in virtù della specificità della regione Abruzzo. Con una ordinanza, che sarà emanata oggi, Marsilio ha quindi disposto la chiusura dei cantieri, fatti salvi i tempi tecnici per la messa in sicurezza degli stessi. Rimangono esclusi dall’obbligo di chiusura i cantieri impegnati nell’edilizia sanitaria.

Tirerà un sospiro di sollievo chi lo ha chiesto a gran voce in questi giorni. Temeranno per il loro futuro (post emergenza) gli aquilani ancora in attesa di rientrare nelle proprie abitazioni. Con toni trionfalistici era stato il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci il primo a cantare vittoria: «Finalmente!! cantieri chiusi e battaglia mia vinta! il buon senso ha prevalso! Ma che fatica! Ringrazio soltanto due persone che per due giorni si sono sorbiti le mie ilarità, la mia rabbia e che hanno compreso e condiviso le istanze che portavo con forza! Il presidente dell’Ance Adolfo Cicchetti e il vice Presidente della giunta Emanuele Imprudente». Più cauto il sindaco Biondi: «Si tratta di una scelta condivisibile ma auspico che nella composizione di tale disposizione si tenga conto delle esigenze di lavoratori e imprese. Il Comune dell’Aquila è pronto a fare la propria parte e ho già dato indicazione agli uffici che tali sospensioni non debbano essere computate nei termini di fine lavoro che nelle relative penali di sforamento». Nel punto con la stampa di ieri mattina il sindaco aveva già annunciato: «D’intesa con il prefetto invieremo un quesito all’Inps per comprendere se i cantieri che chiuderanno potranno avere accesso agli ammortizzatori sociali. Il Comune è pronto comunque a venire incontro alle stesse non applicando le penali: tutto il periodo di sospensione sarà computato alla data di conclusione del cantiere». Anche la Asl provinciale dell’Aquila aveva consigliato la chiusura dei cantieri della ricostruzione post terremoto per «bloccare nel territorio il pendolarismo quotidiano di maestranze, tecnici ed imprenditori». Per coloro che, a causa della chiusura, rientreranno nelle loro residenze non ci sarebbero obblighi di autosegnalazione. All’Aquila e nel cratere, secondo stime dell’associazione costruttori edili, sono impiegate circa 1.500 persone. Ieri sono partite le prime venti diffide ai presidenti di Consorzio, per i ritardi. Sono stati concessi 15 giorni per presentare il progetto parte seconda.
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