Coronavirus: all'Aquila secondo giorno con zero casi, ma i precari si licenziano

L'arrivo dei materiali di protezione all'Aquila (Foto Vitturini)
L'arrivo dei materiali di protezione all'Aquila (Foto Vitturini)
di Stefano Dascoli
Martedì 31 Marzo 2020, 12:20
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L'AQUILA - Per il secondo giorno consecutivo ieri non si sono registrati casi positivi di coronavirus in città. Restano al vaglio alcune situazioni giudicate sospette. Per capire se questa possa essere una tendenza consolidata occorreranno altri giorni. Il totale delle positività, dunque, resta ancorato a quota 20, più un ricovero fuori Asl. Numero che comprende anche la dottoressa tirocinante lombarda che è tornata nella sua Bergamo dopo la completa guarigione.

Situazione apparentemente sotto controllo sia sul versante San Salvatore, dopo che si era registrata una improvvisa accelerazione di casi legati all’attività ospedaliera (che restano comunque almeno 12 tra medici, infermieri, operatori e loro familiari) e sia sul fronte della Questura, dopo che un agente aveva rivelato la sua positività su Facebook, prima del ricovero.

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Il professor Alessandro Grimaldi, primario di Malattie infettive, analizza così: «Il flusso resta contante, avevamo dei pazienti in stand-by ad Avezzano che abbiamo potuto trasferire in reparto grazie allo spostamento di quelli guariti al famigerato hotel Cristallo. Abbiamo eseguito oltre 200 tamponi sul personale sanitario, ormai. I positivi sono davvero pochissimi ( dall'inizio dell'emergenza, ndr) e alcuni hanno sviluppato il contagio fuori dal lavoro. Speriamo che questi giorni preludano all’atteso calo».

Nel frattempo il management Asl sta proseguendo l’opera di riorganizzazione e potenziamento delle strutture dedicate all’emergenza. Ieri mattina si è tenuta l’ennesima riunione di questi giorni. Il problema principale resta il reperimento del personale adeguato a operare nei reparti critici.

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Comincia a vedersi qualche certificato di malattia e addirittura ci sono precari, con lavoro a somministrazione, che se ne sono andati anzitempo, licenziandosi. C’è preoccupazione. L’azienda sta tentando, per il momento, di comprimere le attività dove meno urgenti e di riconvertire per supportare la grande opera che si sta facendo su Covid-19.

Va avanti anche la ricerca di nuovi posti letto. L’obiettivo è superare quota 200 dedicati solo a pazienti coronavirus tra quelli in terapia intensiva e sub intensiva al G8 (potenzialmente una quarantina), una ottantina all’edificio L5 del San Salvatore attraverso un’operazione di riorganizzazione dei servizi, altri 100 nel Delta 7 medico per cui sono stati sbloccati i lavori con un primo lotto da 600 mila euro.

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Altri 50 posti letto sono disponibili all’hotel Cristallo per pazienti clinicamente guariti, ma ancora positivi al tampone. L’Asl, insomma, cautelativamente procede come se il peggio dovesse arrivare. Va segnalato il decesso, l’altro giorno, del paziente di Codogno accolto in città il 15 marzo scorso perché, ormai negativo al virus, era ancora in condizioni gravi. L’uomo, 75 anni, si è aggravato e, tra l’altro, è stato trovato ancora positivo al virus. Il direttore di Anestesia e Rianimazione, Franco Marinangeli, si è detto dispiaciuto: « Non sappiamo come sia stata acclarata la positività dopo la negativizzazione, non conoscendo bene questo virus. Ci dispiace molto». 
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