Coronavirus, cambia il sogno di una casa: balconi, giardini e stanze ariose

Coronavirus, cambia il sogno di una casa: balconi, giardini e stanze ariose
Coronavirus, cambia il sogno di una casa: balconi, giardini e stanze ariose
di Maurizio Di Biagio
Venerdì 17 Aprile 2020, 08:37 - Ultimo agg. 11:51
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In tempi di coronavirus «aver vissuto per settimane in case vecchie o senza balconi, cambierà la prospettiva di investimento della famiglia in città e in provincia» è l’avvertimento di Gianluca Rapagna, agente immobiliare. «La domanda residenziale avrà bisogno di prodotti, nuovi o di recupero, adatti ai tempi, immobili di alta qualità capaci di offrire un ambiente di vita e di lavoro sicuro e salubre», dice. Covid insegna.
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I dati dell’Osservatorio sul mercato immobiliare 2020 sostengono che «lo scenario si presenta drammatico: a causa del crollo delle compravendite e della discesa dei prezzi, il fatturato del settore residenziale subirà quest’anno una riduzione significativa e siccome dalla crisi non si uscirà velocemente, il calo si protrarrà nel tempo. Inoltre, l’istituto di ricerca bolognese si aspetta che l’erogazione di mutui quest’anno segni un crollo compreso fra -15% e -30%». Del resto il mercato immobiliare è profondamente legato all’andamento dell’occupazione. Tanto più cresceranno disoccupazione e cassa integrazione, tanto meno le famiglie compreranno casa.  Rapagna ha già avuto richieste «di case più in linea col virus, cioè abitazioni più spaziose, con balconi, terrazzi se è possibile ed anche con giardini, non è che ci si voglia preparare ad un nuova ondata ma nell’immaginario collettivo s’è instillata ormai la sofferenza patita in queste settimane».
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Appartamenti più grandi quindi, anche per il mercato dell’usato: «Chiaramente a Teramo si riducono gli spazi per le nuove abitazioni che sono esaurite considerando che i costruttori stanno ancora alla finestra, in pratica bloccati per la crisi immobiliare e pertanto hanno atteso di vendere ciò che avevano in portafoglio, valutando se ripartire perché i costi di costruzione sono eccessivi, oberati da maggior costi per il sisma». Dunque, per l’immobiliarista teramano i prezzi rimarranno «bassi se non stabili in qualche caso» il mercato non ha ripreso la marcia.
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Sul versante affitti, Rapagna segnala il caso degli universitari che, in conseguenza del covid-19, hanno lasciato le abitazioni «anche in barba ai contratti stipulati, tornando a casa loro per non vivere mesi isolati a Teramo». In agenzia il lavoro è cambiato: è più in remoto, in smart worgking: «Le riunioni sono on line e le richieste dei clienti sono gestite così, c’è chi addirittura, nel caso di urgenza di acquisto, chiede di visionare le case in prima persona ma non è possibile».

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