Coronavirus, in quarantena a 104 anni telefona alla libreria che riapre: «Non posso vivere senza leggere»

Coronavirus, in quarantena a 104 anni: «Finalmente un libro, non potevo vivere senza leggere»
​Coronavirus, in quarantena a 104 anni: «Finalmente un libro, non potevo vivere senza leggere»
di Paolo Di Sabatino e Antonio Di Muzio
Sabato 18 Aprile 2020, 08:00 - Ultimo agg. 19 Aprile, 12:57
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Un'arzilla ultracentenaria con una passione sfrenata per la lettura, tanto che nel giorno di riapertura delle librerie a Chieti in piena emergenza Coronavirus è stata la prima a telefonare per ordinare il romanzo del momento. Niente di strano fin qui, se non fosse che Maria Candida Di Cino vedova Mezzaluna ha compiuto 104 anni il 2 febbraio ed è la donna più anziana che abita in pieno centro storico a Chieti.
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«Avevo bisogno di leggere, finalmente hanno fatto riaprire le librerie,  non ce la facevo più» ribadisce al telefono con una naturalezza che sorprende - mi piacciono i testi di storia però romanzati». Le pagine si sfogliano con voracità, anche di sera, una recente caduta in casa, però, non ne ha intaccato lo spirito.
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Appena il decreto ha permesso la riapertura delle librerie, non ci ha pensato due volte e ha subito contattato la storica libreria De Luca per il libro “La saga dei Cazalet”, il primo volume di Elizabeth Jane Howard che sta riscuotendo un successo senza precedenti.



Non poteva esserci inizio più romantico, per la storica attività del centro che è tornata ad accogliere i clienti a seguito dell’ultimo decreto. «Non ci possiamo lamentare – dice Antonella De Luca titolare del punto vendita insieme al marito Gianfranco Cesarone – anzi siamo favorevolmente stupiti. I più affezionati sono già tornati per gli acquisti a cominciare dalla signora Mezzaluna che subito ha iniziato il rifornimento grazie alla sua collaboratrice».
La lettura è la passione principale dell'ultracentenaria, ma anche la vita all'aria aperta.  «Speriamo che tutto questo finisca presto, perché io devo tornare a passeggiare».
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La signora Maria Candida dice con voce squillante di non avere un udito e una vista impeccabili, per la comunicazione ci aiuta Elena che la accudisce in casa. «Sono nata a Torricella Peligna, ma sono a Chieti da una vita, ho fatto la maestra elementare nel mio paese, poi a Pretoro e poi qui». Oltre a essere una “mangiatrice” di libri, legge ogni giorno il quotidiano e anche sull’attualità è molto ferrata. «Cosa penso della situazione legata al Coronavirus? Penso che purtroppo noi italiani siamo i soliti chiacchieroni e facciamo poco. A cominciare dai nostri politici. Vi sembra questo il momento di litigare così, questo è il momento di stare tutti uniti, cosa che a noi, evidentemente risulta troppo difficile. E’ un brutto momento, ma nonostante tutto non cambiano mai il loro modo di fare. Questa è l'Italia».
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Come si sente in questo momento di emergenza?
«Fino a quando c’è stato in vita mio marito ero felice. Mi sono accorta che da quando se n’è andato ho vissuto come il paradiso in terra. Era l’uomo più bello e onesto del mondo, credetemi. Adesso le cose sono cambiate...».
Come ha conosciuto Mario? «Erano i tempi della guerra, lui era impiegato alla Prefettura di Chieti e da Torricella Peligna e dai paesi vicini, trasportava i bambini, li portava in luoghi sicuri e conduceva gli orfani da famiglie adottive. In tanti anni insieme mai una lite, mai una discussione. Non mi dica che non ha sentito parlare del sig. Mezzaluna? Notissimo in città».
I due figli sono a Bologna, la vengono a trovare ogni mese, e in questo periodo si sentono e si vedono tramite whatsapp.

Ce ne parla, con il solito orgoglio «Antonello è un ingegnere di 70 anni, Roberto ne ha 65, è avvocato, anche se non ha mai esercitato, specifica, ed è broker».
Proprio mentre parliamo uno dei figli telefona a Elena e lei pronta: «Sto parlando con un giornalista, ci sentiamo dopo».



Ancora tante parole d’amore per il marito, poi si congeda: «Mi ha fatto piacere, se volete, quando sarà finita questa epidemia, venitemi a trovare, sono qui. Tanto sicuramente sarò intenta a leggere. Ora ho difficoltà a uscire». E ha concluso dando indicazioni precise, via civico e punti di riferimento per arrivare. E' proprio vero non solo le telefonate, ma anche la lettura allunga la vita.
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