Coronavirus, cantina in zona rossa produce alcol denaturato e lo dona all'ospedale

Coronavirus, cantina in zona rossa e solidarietà: produce alcol denaturato e lo dona all'ospedale
Coronavirus, cantina in zona rossa e solidarietà: produce alcol denaturato e lo dona all'ospedale
di Rosalba Emiliozzi
Lunedì 13 Aprile 2020, 09:47 - Ultimo agg. 3 Marzo, 01:20
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Solidarietà nella zona rossa del Coronavirus dove una cantina tra le più importanti d'Italia in questo momento di grande incertezza del settore pensa al suo territorio. L'azienda produce, tra gli altri, un vino Montepulciano d'Abruzzo, «vitigno autoctono abruzzese, brioso, frutatto e di grande impatto - spiega Jenny Viant Gómez, giornalista enogastronomica, sommelier e degustatrice sulla sua pagina Fb - Si chiama Rosso di Macchia, viene coltivato in contrada Caldari di Ortona, in provincia di Chieti, e l'ho abbinato alla solidarietà e al senso civico. L'azienda è Dora Sarchere, in un momento così difficile, in zona rossa continua a produrre alcol denaturato, un altro comparto della sua produzione, e lo dona alla protezione civile, all'ospedale e alla popolazione, questo è un bell'esempio di ciò che sa fare il comparto agricolo abruzzese e non solo».
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A Villa Caldari di Ortona c'è un focolaio Codiv-19  scoperto con la morte improvvisa del barista Maurizio Mosciatti, 57 anni, primo deceduto d'Abruzzo. L'area è stata definita zona rossa e l'interdizione è stata prorogata fino al 19 aprile. Ma la generosità non ha confini e il titolare della Cantina Dora Sarchese, Nicola D'Auria, presidente nazionale del Movimento turismo del vino, ha deciso di stare a fianco della sua Ortona e di quel mare che degrada nella Costa del Trabocchi.

 

 L'azienda è anche distilleria e D'Auria ha deciso di regalare alcol etilico denaturato, da un mese introvabile al supermercato e super richiesto come mascherine e guanti da chirurgo. E' la stessa aziende che due anni anni fa ha aperto la fontana del vino lungo il Cammino di San Tommaso e dona ai pellegrini un biccherie quando sostano lungo il sentiero tra Roma e Ortona, che collega le tombe degli apostoli Pietro e Tommaso. 
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Su Ortona e Villa Caldari ha portato l'attenzione il Pink Panel, gruppo di assaggiatrici di vino composto da sole donne. Propongono, in questi gorni di confinamento forzato a casa, video degustazioni ai tempi del Covid-19. La pandemia non le ha fermate. Pink Panel MásWine, come dice Vaint Gòmez, «resta connesso». Le video degustazioni sono brevi e ultra seguite sulla pagina Facebook MásWine. Ma in apertura di questa iniziativa Jenny Vaint Gòmez ha voluto dare ampio spazio alla solidarietà e a chi, nonostante la contrazione del mercato, dimostra vicinanza alla popolazione. 
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Le partecipanti del Pink Panel sono ingegnere, impiegata, avvocatesse, scrittrici ma soprattutto eno-appassionate o sommelier. Esprimono «senza pretese didattiche», ci tengono a dire, il parere organolettico sui vini da loro scelti e suggeriscono l’abbinamento più consono. Alcuni sono stati veri messaggi-guida per il periodo di Pasqua. E aiutano a tenere vivono un settore portante dell'economia italiana. «In questo momento le cantine fanno fatica  - spiega Vaint Gòmez - le esportazioni di ordinativi sono bloccate, lo stesso il mercato italiano dove sono fermi ristoranti e bar. All'estero tiene ancora il Nord Europa, ma sono bloccati Stati Uniti e Canada dove si concentra il maggiore export. E anche l'Asia, quale mercato emergente, sta risentendo della crisi sanitaria mondiale. Crescono solo le vendite nel supermecati, ma non tutte le cantine sono nella grande distribuzione».

E anche per questo il Pink Panel prosegue l'opera di conoscenza e approfondimento nel campo dei vini. Con fierezza parlano anche di teorie scientifiche sulle capacità sensoriali delle donne, più sviluppate rispetto agli uomini. «Nella regione del cervello atta a ricevere i segnali olfattivi le donne hanno  più 43% di cellule e più 50 % di neuroni rispetto agli uomini, si legge in uno studio dell’ente Monell Chemical Senses Center di Philadelphia» dice spesso Jenny Viant Gómez. E' lei la fondatrice del Pink Panel e ricorda che il gruppo «è nato nel 2019 con l’obiettivo di proporre un modo di narrare orientato alla condivisione, all’immediatezza del racconto e senza l’attribuzione di punteggi al vino».

«L’emergenza Covid-19 ha decretato un forte colpo per la filiera agricola e per il comparto enogastronomico. Con le video degustazioni manteniamo alta l’attenzione su un settore da noi amato e che merita sostegno, anche attraverso un gesto apparentemente poco incisivo, ma dalla vasta divulgazione. Ora più che mai è necessario essere ambasciatori del bere e mangiare italiani», riassume Vaint Gómez.

I volti delle video degustazioni sono Pasquina Fracassi, Enca Polidoro, Valentina Bravi, Chiara Mascitelli, Norma Torrieri, Debora D’Ottavio, Giuliana Rotella, Lorenza Mammarella, Simona Di Nicola, Sandra Pantalone, Luisa Avallone, Paola Torrelli e Antonia Gualtieri.






 

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