L'autopsia per fare luce sulla morte di Jois Pedone, ventenne vastese di cui si erano perse le tracce nella notte tra il 20 e 21 agosto. La storia dal triste epilogo ha tenuto col fiato sospeso la città che si è svegliata ieri con l'appello lanciato dalla madre del giovane che lavorava al trabocco Cungarelle di Vasto. L'ultima volta era stato visto dalla madre Mary Nora Ramundi prima che uscisse di casa per incontrare degli amici.
La vicenda
Dopo la presentazione della denuncia ai carabinieri, sono iniziate le ricerche.
Comunità in lutto
La tragica notizia ha fatto subito il giro della città gettando nello sconforto i genitori e tutta la comunità. Sul corpo del giovane la procura ha disposto l'autopsia che si terrà all'ospedale di Chieti dove Pedone è stato trasferito. L'ipotesi preponderante, come confermato dal maggiore dei carabinieri Amedeo Consales, è che si sia trattato di un gesto volontario. Dall'esame autoptico sono attese conferme in questa direzione. Da ciò che sta emergendo, pare che il ragazzo abbia raggiunto in tarda notte, intorno all'1.15, Punta Penna con un taxi; al tassista avrebbe detto che si recava lì per inviare alcune foto del mare alla ragazza. Stando a quanto raccontato dalla madre nell'appello lanciato, prima del ritrovamento, Jois lavorava fino a mezzanotte. Prima di uscire, quella notte, ha detto che si sarebbe incontrato con alcuni amici che però non ne sapevano nulla.
Chi era Jois
Il giovane studiava a Parma e già aveva acquistato il biglietto per tornarvi il prossimo 31 agosto. «L'altra sera ha detto la madre quando l'ho visto a casa, l'ho trovato bene, come sempre. Forse era un po' stressato perché studiava e lavorava, infatti gli avevo detto di evitare di lavorare e di svagarsi un po', ma mi aveva risposto che gli piaceva così, stava bene». Al dolore della famiglia si è associato anche il sindaco Francesco Menna: «È volato in cielo Jois Pedone. Sarà angelo tra gli angeli e la sua bontà e il suo sorriso lo accompagneranno sempre. Ai familiari l'affetto e la vicinanza infinita».