L'Aquila, parla l'avvocato di Messina Denaro: «Mio cliente incompatibile con il carcere»

L'avvocato Alessandro Cerella del Foro di Vasto, co-difensore Matteo Messina Denaro
L'avvocato Alessandro Cerella del Foro di Vasto, co-difensore Matteo Messina Denaro
di marcello ianni
Mercoledì 9 Agosto 2023, 13:39
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L'AQUILA Quelle frequenti scorte a sirene spiegate verso l’ospedale San salvatore dell’Aquila subito blindato, svelano un importante retroscena:  «Matteo Messina Denaro oramai è completamente incompatibile con il regime carcerario soprattutto in quello più duro del 41bis.  Con un tumore al quarto stadio, con la difficoltà anche a reggersi in piedi, deve essere immediatamente ricoverato».

Lo dichiara, l’avvocato di Vasto, Alessandro Cerella, che dal 25 giugno scorso affianca l’avvocata Lorenza Guttadauro nella difesa del boss mafioso. I due legali presenteranno al tribunale della Libertà dell’Aquila, un'istanza di ricovero urgente all’ospedale dell’Aquila, luogo nel quale il detenuto in regime di 41bis ha già subito un intervento chirurgico urologico il 27 giugno scorso, con un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine attorno al presidio. 

Secondo il legale, le condizioni di salute di Matteo Messina Denaro si sono aggravate nelle ultime settimane, tanto che il detenuto - riferisce Cerella - è costretto ad alimentarsi soltanto con succhi di frutta ed altri integratori. «Sul punto – ha aggiunto il legale – voglio evidenziare il lavoro straordinario, encomiabile che lo staff diretto dal professore Mutti porta avanti fin dal primo momento che ha preso in cura il mio cliente.

Io ripongo massima fiducia nel loro operato ma i medici non possono vederlo quotidianamente e nelle sue condizioni le cose cambiano di giorno in giorno. Ora le condizioni di salute di Denaro sono disperate. Deve essere assistito da un infermiere dentro una struttura ospedaliera il prima possibile. In carcere non può più stare - sottolinea sempre Cerella - Nonostante il nome che porta come a qualsiasi altro detenuto devono essere garantiti i diritti costituzionali e il giudice di sorveglianza, leggendo le carte, dovrebbe capirlo. Il mio giudizio nei confronti dell'amministrazione penitenziaria e del sistema giustizia in generale è fortemente critico. Nei confronti di Messina Denaro c'è un accanimento: con un tumore al quarto stadio non può stare in una cella senza un infermiere a bere succhi di frutta, invece di avere delle flebo. Dovrebbe essere controllato h24».

L'ultimo trasferimento in ospedale risale a domenica scorsa quando l'ex super latitante è stato condotto nel nosocomio dell'Aquila per una tac.

Marcello Ianni

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