Maria Sestina Arcuri, giallo sulla morte: contradditorie le dichiarazioni del fidanzato

Maria Sestina Arcuri
Maria Sestina Arcuri
di Emilio Orlando
Mercoledì 13 Febbraio 2019, 20:00 - Ultimo agg. 21:05
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Testa sfondata, volto irriconoscibile per le tumefazioni. Le dichiarazioni rese dal convivente ai soccorritori dell' autoambulanza sono state giudicate per il momento contradditorie e vaghe. Non basta. C' è di più. La scalinata ha i gradini poco compatibili per forma ed altezza, con i traumi e le ferite riportate da Maria Sestini Arcuri, la ventiseienne calabrese, morta dopo una lunga agonia per una emorragia celebrale causata da una probabile caduta dalle scale della casa nel centro storico di Ronciglione nel viterbese, dove stava trascorrendo il week end.

Insieme ad Andrea e Maria era presente nell' abitazione di via Serangeli, anche la nonna ottantenne del fidanzato. La ragazza lavorava come parrucchiera in un salone di bellezza a Roma nel quartiere africano. Il luogo di quello che sembra essere stato un tragico incidente domestico, potrebbe presto trasformarsi in una scena del crimine. Il giallo sembra infittirsi e con il passare delle ore emergono elementi poco rassicuranti circa la versione dei fatti fornita inizialmente ai sanitari del 118.

Il fidanzato, pugile dilettante e assistente sanitario di professione, è indagato dalla procura di Viterbo per omicidio volontario sebbene nei suoi confronti non sia stata emessa nessuna misura cautelare. I dubbi degli inquirenti sono molti e le sue dichiarazioni verranno verificate con le analisi ed i riscontri che emergeranno dal sopralluogo del reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri, che l'altro ieri ha passato al setaccio con le luci forensi l' intero appartamento per cercare tracce ed elementi che possanno chiarire il giallo. Anche i risultati dell' autopsia aiuteranno i detective a delineare l' esatta dinamica dell'accaduto. Stando ad una prima ricostruzione fornita da Andrea Landolfi, convivente di Maria, la sera prima della tragedia sarebbero usciti per andare al pub di Ronciglione “Il Castello” dove la coppia rimase a bere qualcosa fino all' una di notte.

L'incidente, a detta di Andrea Landolfi sarebbe avvenuto, mentre rincasavano proprio sulle scale irte e ripide che conducono al secondo piano dove sarebbero ruzzolati insieme durante la salita. La donna nonostante avesse riportato un forte trauma alla testa con dolori lancinati si sarebbe messa a letto, ma conati di vomito e perdite continue di sangue delle orecchie avrebbero scandito l' intera nottata fino all' alba quando Andrea decide di chiamare il 118. I medici dell' ospedale Belcolle di Viterbo la sottopongono ad un delicato intervento chirurgico per arrestate l' emorragia ormai già di dimensioni preoccupanti. La ragazza morirà martedì mattina ed i suoi organi sono stati espiantati per donarli.

I dubbi palesati dai famigliari di Maria, sono inquietanti e lasciano pensare che a breve protrebber esserci dei colpi di scena. Secondo i parenti la coppia, che conviveva dal mese di novembre scorso, era ad un bivio emotivo. L' eccessiva gelosia del compagno con tratti di morbosità aveva nel corso del tempo incrinato il rapporto e Maria aveva messo in discussione la love story tanto che secondo i congiunti voleva lasciare Andrea. Versione che si abbina a quanto dichiarato dal titolare del locale dove i due avevano trascorso la serata prima che la ragazza entrasse in coma:« Hanno discusso ma in modo civile - ha raccontato Roberto Albano. Dopo aver bevuto un bicchiere hanno ripreso la strada di casa. Lei era accigliata ed anche lui ha avuto un atteggiamento diverso dal solito.

L'ultima volta che erano stati qui il ragazzo aveva cantato per lei al Karaoke e le aveva regalato una rosa». I dubbi ed i misteri rimangono. Al sopralluogo del Ris dei carabinieri ha partecipato anche l' avvocato Luca Cococcia legale difensore di Andrea Landolfi, unico indagato per la vicenda:« Il mio assistito è molto provato e addolorato per la morte della compagnia.

Non è stato ancora interrogato e non mi risulta che abbia fatto verbalizzare o rilasciato dichiarazioni contradditorie. Attenderemo l' esito delle indagini degli inquirenti. Nessun provvedimento di natura cautelare è stato emesso nei confronti di Landolfi. L' apertura del procedimento penale per omicido volontario è un atto dovuto per poter compiere accertamenti tecnici irripetibili che altrimenti non potrebbero essere svolti - conclude il legale».

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