Medicina, solo la metà dei candidati supera i test: lo scoglio biologia, tutti i punteggi

Medicina, solo la metà dei candidati supera i test: lo scoglio biologia, tutti i punteggi
Medicina, solo la metà dei candidati supera i test: lo scoglio biologia, tutti i punteggi
di Piero Vittoria
Sabato 17 Settembre 2022, 10:15
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Le prime percentuali ufficiose dei risultati dei test di ammissione alle facoltà di Medicina e Odontoiatria e protesi dentaria all’Università “G. d’Annunzio” di Chieti, che si sono svolti lo scorso 6 settembre, sono in linea con l’andamento nazionale. Il 47% degli studenti ha superato la prova prendendo più di 20, il 53% è sotto la sufficienza. Fra quelli che hanno fatto la prova a Chieti, 174 hanno totalizzato un punteggio fra 20 e 30, 124 tra 30 e 40, 67 fra 40 e 50 e 29 più di 50. Gli ammessi saranno i primi 216 in graduatoria. Il dato che fa riflettere è dunque che in tutto erano più di 800 i partecipanti e circa la metà non ha conseguito un esito positivo.

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La formula dei test prevede che chi li ha fatti Chieti, non è detto che abbia messo proprio Chieti come unica sede, ma magari chiederà accesso ad un altro ateneo. I risultati ufficiali usciranno a fine mese. Il professor Liborio Stuppia commenta così queste prime proiezioni: «Abbiamo notato un aspetto abbastanza significativo: la maggior parte dei problemi si sono riscontrati nelle domande di Biologia che dovrebbe essere la materia più attinente a un percorso medico, quindi su questo c’è da riflettere. Giocarsi tutto in un test così non va minimamente incontro all’attitudine dei ragazzi a fare i medici. La prova, come ho già detto, a mio giudizio non riflette lo spirito della facoltà di Medicina. Qualsiasi tipo di alternativa verrà trovata, dovrà tener conto del fatto che dovremo coltivarci questi ragazzi anche negli ultimi anni delle superiori: chi ha intenzione di diventare medico deve essere messo in grado di dedicarsi al meglio a questa sua attitudine. Bisognerà anche aspettare le decisioni del nuovo Governo su come cambiare il metodo dei test». La sua nuova formula? «Dei test in itinere negli due ultimi anni di superiori: chiedere così ai ragazzi che hanno l’intenzione di fare Medicina, di sottoporsi a una serie di prove che siano attitudinali e non nozionistiche e poi, sulla base non di una sola prova finale, ma di più prove, andare a scegliere chi ha maggiori capacità per affrontare Medicina. Si deve lavorare, dunque, selezionando i candidati negli ultimi anni delle scuole superiori. La tipologia a quiz con risposta multipla non è ottimale. Abbiamo bisogno di medici: non dobbiamo però solo valutare i ragazzi, ma incentivarli a scegliere Medicina».
 

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