Campane a festa per salutare la neonata morta in culla. Era l'ultima di sei fratelli

Campane a festa per salutare la neonata morta in culla. Era l'ultima di sei fratelli
di Walter Berghella
Sabato 6 Giugno 2020, 10:34
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Non ci sono precise patologie che causano la sindrome della morte in culla (Sids), ma il dramma resta immutato quando i piccini muoiono. E ieri a Lanciano la sconcertante sorte è taccata alla neonata B.A, due mesi da compiere domenica 14 giugno, ultima di sei figli, di cui 4 maschietti col più grande di 7 anni e mezzo. Il papà Flavio, 31 anni, l’ha trovata nella sua culla che non respirava. Erano circa le 10. Immediata l’apprensione di mamma Valentina, 32 anni, originaria di Pianella. Quel bambolotto dal viso vispo e sereno non ha ripreso vitalità, nonostante i primi soccorsi subito prestati dal padre guidato via telefono dalla centrale del 118.

Poi i soccorsi sanitari, anche l’elisoccorso, sono giunti sul posto, ma neppure i rianimatori e l’uso dell’apparecchio di ventilazione ha strappato alla morte la piccola, il cui corpicino era stato poi adagiato sul tavolo della cucina. Da quel momento dolore e sconforto sono piombati sull’abitazione. Sul posto sono giunti per le indagini la polizia, coordinata dalla dirigente Lucia D’Agostino, i carabinieri di supporto, e il medico legale Raffaele Ciccarese che ha certificato la morte naturale. «Nessun segno sul corpicino - ha precisato il medico. Non ci sarà autopsia».

Non c’ erano neppure segni di rigurgito. Più tardi il procuratore capo Mirvana Di Serio ha disposto il nulla osta alla sepoltura. Per la benedizione è arrivato il parroco don Graziano Mastroleo. Funerali previsti oggi pomeriggio, alle 16, nella vicina chiesa di Madonna del Carmine. Cerimonia semplice, con i soli genitori e la madrina. Sacramento ritardato di un pò per dei problemi respiratori che la bimba aveva accusato nelle precedenti settimane. “Il piccolo angelo è nelle mani di Dio - dice don Graziano. Per le esequie ci saranno campane a festa, un segnale di gioia da parte dei genitori. La famiglia, molto credente, è gente semplice, umana, onesta, grandi lavoratori». 
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