Non avevano ancora finito di farla uscire, non senza fatica, dall'appartamento che, a Pescara, aveva occupato senza averne diritto che la donna, una ventisettenne di Pescara era già rientrata. Neanche dalla finestra, come si usa dire, ma proprio dalla porta. Così gli agenti della squadra volante della questura, coordinati dal dirigente Paolo Robustelli, hanno pensato che la situazione andasse valutata con maggiore attenzione.
La storia inizia nella giornata di mercoledì: da tempo le forze dell'ordine cono impegnate, insieme con Ater e amministrazione comunale, a riportare a un livello minimo di legalità le presenze all'interno delle case popolari di Villa del Fuoco, con la prospettiva, ormai nota di arrivare all'abbattimento del cosiddetto ferro di cavallo e a una totale riqualificazione dell'area. Uno degli appartamenti da liberare era quello occupato dalla ventisettenne, P.E., che alle forze di polizia è anche ben conosciuta per trascorsi legati alla droga.
La donna è stata fatta uscire, ma quando ieri mattina, gli agenti sono passati per un controllo si sono resi conto che aveva di nuovo occupato l'appartamento.
Dove? In un'altra abitazione di cui ha la disponibilità, perché quella che occupava era la "seconda casa". O l'ufficio, forse, a seconda delle necessità. Certo non è raro che chi occupa abusivamente una casa subaffitti, sempre abusivamente, un appartamento che detiene legalmente. Oggi nel corso dell'udienza in tribunale forse si capirà qualcosa in più.