Coronavirus, raccolta fondi per parrucchieri e barbieri
«Soli e senza aiuti, tanti lavoreranno a casa»

Domenico Fedeli Coronavirus, raccolta fondi per parrucchieri e barbieri «Soli e senza aiuti, tanti lavoreranno a casa»
Domenico Fedeli Coronavirus, raccolta fondi per parrucchieri e barbieri «Soli e senza aiuti, tanti lavoreranno a casa»
di Matteo Bianchini
Mercoledì 29 Aprile 2020, 10:35 - Ultimo agg. 22:03
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«Così si incentiva il lavoro nero, ci sentiamo completamente abbandonati», è il grido di allarme di Domenico Fedeli, parrucchiere di Martinsicuro. «Fino al primo giugno il nostro settore sarà fermo - continua Fedeli - e molti di noi non hanno ricevuto ancora nemmeno le 600 euro. So che diversi colleghi in Italia, che non hanno aiuti da nessuna parte, pur di dar mangiare ai propri figli stanno lavorando in casa. La situazione è critica. E dopo l’ipotetica riapertura del primo giugno potrebbe essere anche molto peggio. Se realmente, come ci è stato riferito, sotto i 40 metri quadrati, e la maggior parte di chi fa questo mestiere opera in questi contesti, potrà servire un cliente alla volta, viene da sé che dovrà lasciare a casa aiutanti e apprendisti. E queste persone per vivere che faranno? Molto probabilmente inizieranno a lavorare a casa, a nero e senza attenersi alle stringenti disposizioni per evitare i contagi. Quindi per le attività regolari sorgeranno altri problemi».
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Fedeli, che è anche presidente Abruzzo di Champions Barber Cup, prima associazione di barbieri italiani, ha organizzato una raccolta fondi online per aiutare i tanti associati che si trovano in difficoltà econimoca. «Abbiamo raccolto 1.000 euro in meno di 24 ore, sfruttando la piattaforma Gofundme. L’idea è venuta dopo aver ascoltato i ragazzi che fanno parte dell’associazione che in questo momento non sanno come fare per tirare avanti. Appena raggiunta una cifra importante inizieremo a distribuire, garantendo massima riservatezza, queste somme, sperando che si possa tornare a lavorare, nel rispetto della salute come abbiamo sempre fatto, ma anche con criterio da parte di chi ci governa».
 

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