Pescara, bimbo di 2 anni muore in piscina: sotto inchiesta i genitori. Il nonno: «Lorenzo non si avvicinava mai all'acqua»

Pescara, bimbo di 2 anni muore in piscina: sotto inchiesta i genitori. Il nonno: «Lorenzo non si avvicinava mai all'acqua»
di Alessandra Di Filippo e Paolo Mastri
Mercoledì 19 Maggio 2021, 07:00 - Ultimo agg. 17:47
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Quel giardino, nella villetta dove viveva sereno i suoi due anni compiuti da poco più di un mese, lo conosceva bene. E anche la piscina, dove con la mamma e il papà si era immerso fin da piccolissimo per prendere confidenza con l'acqua. Insomma, né genitori né i nonni materni che abitano al piano terra della casa a schiera sulle colline di Città Sant'Angelo avevano mai avuto da temere; e invece, l'altra sera sono bastati pochi minuti di distrazione perché la tragedia si compisse. Caduto in un punto dove l'acqua misura appena un metro, il piccolo Lorenzo Grilli è morto annegato. Quando la mamma, Amedea Sichetti, poco dopo le 20, si è accorta dell'assenza era già troppo tardi. L'equipaggio del 118 arrivato in pochi minuti ha tentato a lungo, inutilmente, di rianimare il piccolo corpicino. Di più dirà l'autopsia disposta per oggi dal Pm di Pescara Rosangela Di Stefano, inevitabile l'iscrizione dei genitori nel registro degli indagati, mentre i nonni sono stati ascoltati dai carabinieri in qualità di testimoni.

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BIMBO UBBIDIENTE
«Abitualmente lui si muoveva in libertà tra i nostri appartamenti - racconta nonno Carmine Sichetti, che con la moglie Lorella Di Martire si trovava in casa al momento della tragedia. E anche in giardino, che è recintato, usciva senza problemi, poi bastava chiamarlo e subito ubbidiva. Alla piscina non si era mai avvicinato da solo». Una versione simile, nella sostanza, a quella fornita a caldo da mamma Amedea, che si trovava in casa con la bambina più grande, mentre il papà del piccolo, che lavora nelle squadre di manutenzione dell'autostrada A 14, in quel momento era assente. Quando lei, intorno alle 20, si è preoccupata per la prolungata assenza del piccolo, è prima scesa dai genitori, nell'appartamento a piano terra, poi insieme hanno deciso di dare uno sguardo in giardino. Lorenzo, non rispondeva ai richiami, poco dopo la scoperta del corpicino bocconi nell'acqua. Racconti e ricostruzioni che cozzeranno inevitabilmente, con gli obblighi di vigilanza imposti dalla legge: l'inchiesta, riferiscono fonti giudiziarie, si allargherà anche alla conformità dell'impianto alle norme di sicurezza, dalla fase di costruzione fino alla manutenzione ordinaria, aspetti che verranno affidati a una consulenza tecnica.
Nella piccola contrada Madonna della Pace, a pochi tornanti dal bel centro storico di Città Sant'Angelo, periferia nord di Pesca, resta il peso di una tragedia immane che si abbatte su una famiglia e su una donna sfortunata.

Amedea racconta Franco Sanità, il titolare del supermercato dove lavorava part time da una decina di anni, era rimasta vedova del marito, morto ad appena 26 anni per un aneurisma fulminante. Con una bambina da crescere aveva trovato il sostegno dei genitori e, negli ultimi anni, un nuovo compagno dal quale aveva avuto Lorenzo. Alle spalle anche una gravidanza interrotta tragicamente in fase molto avanzata. «Una donna provata da tante disavventure - dice Sanità -. Lunedì aveva fato il turno di mattina. Una giornata come tutte le altre, ovviamente. Quando ha staccato ci siamo salutati, da allora non l'ho più sentita né vista. A tarda sera ho saputo della tragedia: che dire, si resta senza parole, per lei stavolta sarà dura reagire».


VICINI SOTTO CHOC
La tragedia ha scosso l'intera comunità. Nelle villette di via Maddalena nessuno ha voglia di parlare o di dare giudizi su negligenze e imprudenze che toccherà a carabinieri e magistratura mettere a fuoco. Sono i social a veicolare l'ondata di solidarietà per la famiglia Sichetti. Nonno Carmine è un apprezzato carrozziere, molto noto nella zona. «Sono distrutto come sindaco, come padre e come angolano - dice il primo cittadino Matteo Perazzetti -. Con il padre di Lorenzo c'è un'amicizia lunga e duratura. Città Sant'Angelo vive una nuova tragedia, dopo quella della bimba morta in culla meno di un anno fa. Gli angolani sono sconvolti e lo capisco da ciò che leggo sui social e dai messaggi che mi arrivano».
«Piccolo Lorenzo scrive su facebook un amico di famiglia, Donatello Ruggieri -, ti ricorderò sempre, come nelle ultime immagini, insieme alla tua mamma con quel grande sorriso che avevi e poi insieme al tuo papà e a tua sorella». «Non esistono parole sottolinea Stefania Savini - per consolare la dolce Amedea e la sua famiglia».


DATI DRAMMATICI
C'è poi il problema della strage silenziosa dei bimbi, e non solo, che cadono in acqua e annegano spesso senza riuscire a gridare a chiedere aiuto. Secondo dati dell'Istituto superiore di sanità sono oltre 400 le persone che ogni anno muoiono in Italia per annegamento in piscine, mare, fiumi o laghi. La fascia con più decessi è quella fra 15 e 19 anni ma, comunque, in 108 non avevano più di 24 anni e in dieci casi si trattava di bimbi che avevano al massimo compiuto 4 anni. A Pescara la tragedia del piccolo Lorenzo ricorda quella di Davide Mutignani, il bambino sfuggito ai genitori e ritrovato dopo giorni nei fondali del porto canale. Era il 1997.

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