Pescara, auto verniciate senza permessi e rifiuti abbandonati: carrozziere rischia cinque anni di carcere

Pescara, auto verniciate senza permessi e rifiuti abbandonati: carrozziere rischia cinque anni di carcere
Martedì 7 Aprile 2020, 11:36
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PESCARA -  I militari del nucleo investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale - Nipaaf del Gruppo Carabinieri Forestale di Pescara, la scorsa settimana hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo di un piazzale antistante un’autocarrozzeria di Spoltore e di un locale attiguo, denunciando un artigiano ultracinquantenne del posto per combustione e gestione illecita di rifiuti ed emissioni di fumi in atmosfera in assenza di autorizzazione.

Infatti, sul piazzale sequestrato, di circa 850 metri quadrati, erano stati abbandonati diversi rifiuti speciali, tra cui materiale ferroso, parti  di autovetture, contenitori plastici e metallici esausti per vernici e solventi, rifiuti edili, infissi dismessi, elettrodomestici fuori uso, mentre nel locale veniva effettuata la verniciatura dei veicoli in assenza di impianti idonei e delle autorizzazioni in materia di inquinamento atmosferico.

3Inoltre, a seguito di un ulteriore smaltimento illecito di rifiuti eseguito dallo stesso titolare della carrozzeria, i Carabinieri Forestali hanno sequestrato anche alcuni paraurti e parti di autovetture dismessi, abbandonati su un terreno privato di Collecorvino. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Salvatore Campochiaro, della Procura di Pescara, è stata avviata dopo la segnalazione di un cittadino che ha denunciato al Nipaaf di Pescara la presenza di un notevole quantitativo di paraurti e altri pezzi di autoveicoli dismessi, abbandonati su circa cento metri quadrati di un terreno di sua proprietà. 

I Carabinieri Forestali, da un numero di targa rimasto parzialmente impresso su un paraurti trovato abbandonato, hanno individuato il proprietario dell’autovettura, estraneo ai fatti, che ha indicato agli inquirenti l’autocarrozzeria di Spoltore dove aveva effettuato la sostituzione. L’indagato rischia fino a 5 anni di arresto o fino a 26 mila euro di multa, oltre al ripristino e alla bonifica dei luoghi.
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