Presa la banda che derubava gli anziani per fare shopping nei negozi del lusso: sei arresti

Presa la banda che derubava gli anziani per fare shopping nei negozi del lusso: sei arresti
Presa la banda che derubava gli anziani per fare shopping nei negozi del lusso: sei arresti
Mercoledì 8 Giugno 2022, 12:02
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Furti in casa e raggiri dove le vittime sono persone fragili o anziane. Delitti odiosi che hanno portato a sei arresti dopo che gli accertamenti dei carabinieri. All’alba di questa mattina, i militari della Compagnia di Pescara hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal giudice per le Indagini preliminari di Pescara, Di Carlo su richiesta dei sostituti procuratori Luca Sciarretta e Anna Benigni. Sono finiti in cella personaggi noti agli inquirenti: quattro residenti a Pescara e due in provincia,  a Scafa e Torre de’ Passeri. Nei loro confronti le accuse sono di furto in concorso in abitazioni, con varie circostanze aggravanti quali l’aver agito in tre o più persone, l’aver approfittato dell’età avanzata della persona offesa, ma anche e soprattutto con l’uso del mezzo fraudolento consistito nel far credere alle vittime di essere addetti al controllo e alla manutenzione delle tubature dell’acqua, del gas, o qualificandosi quali appartenenti alle forze dell’ordine. Contestati anche la ricettazione e l’indebito utilizzo di strumenti di pagamento diverso dal denaro contante.

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Gli arrestati entravano nelle abitazioni delle vittime qualificandosi come carabinieri con la scusa di dover controllare se vi fossero stati furti dopo una fantomatica segnalazione, oppure finti impiegati di società erogatrici di gas o dell’acqua e quindi addetti al controllo delle tubature. In questo modo, con una regia ben preparata, i malviventi - veri attori nella parte  - carpivano la fiducia degli anziane che ignari aprivano le porte delle loro case. I sei arrestati, una volta all’interno dell’abitazione, rubavano denaro, carte di credito e bancomat, oro, molto spesso ricordi di famiglia ai quali gli anziani erano fortemente legati. In alcuni casi, appena usciti dall’abitazione andavano a prelevare del denaro contante con le carte bancomat appena rubate e i codici che, per distrazione o per abitudine soprattutto tanti anziani, tengono a portata di mano. E’ stato inoltre riscontrato che in alcune occasioni i malviventi hanno fatto spesa nei negozi in pieno centro a Pescara acquistando  capi di abbigliamento griffati e spendendo svariate centinaia di euro.

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Tra gli episodi contestati, consumati in provincia e fuori,  ci sono quello commesso il 27 agosto 2021, quando tre appartenenti alla banda si era introdotta all’interno di un noto studio professionale in pieno centro a Pescara ed approfittando della distrazione del medico era riuscita ad asportare la borsa del professionista contenente un iphone, le chiavi del ciclomotore e denaro contante, e quello accaduto a Manoppello il 8 ottobre 2021 la cui vittima raggirata da 4 falsi tecnici delle tubature del gas, approfittando della donna che era da sola in casa, erano riuscivano a portarle via una grossa cassapanca in legno che conteneva oltre a oggetto personali anche la carta bancomat che la donna era poi riuscita a far bloccare solo il giorno dopo, scoprendo che i ladri avevano già prelevato contanti.

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Le indagini, condotte per oltre 8 mesi dai militari della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pescara, hanno permesso di portare alla luce 10 furti ai danni di vittime perlopiù anziani e vulnerabili. «Le vittime di furti e truffe sono purtroppo in maggioranza persone  sensibili, educate, molto legate ai propri familiari, disponibili ad aiutare il prossimo in caso di difficoltà.

Su queste qualità caratteriali fanno leva i malintenzionati per decretare le case, specialmente perché’ spesso non e’ presente un sistema di sicurezza efficace - spiega una nota dei carabinieri - E’ proprio su questo aspetto e modalità che la banda di oggi assicurata alla giustizia, sceglieva bene le vittime, spacciandosi per falsi impiegati, finti appartenenti alle forze dell’ordine, finte amicizie, sicuri di carpirne facilmente la fiducia. Le tecniche adottate non erano mai improvvisate, ma frutto di un preciso progetto criminale capace di raggiungere lo scopo, risultato di attenta analisi e selezione delle vittime con sistematici sopralluoghi precedenti ai colpi».

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