La paura del Covid fa scappare i volontari: Paola resta senza il suo mare

La paura del Covid fa scappare i volontari: Paola resta senza il suo mare
La paura del Covid fa scappare i volontari: Paola resta senza il suo mare
di Mila Cantagallo
Venerdì 4 Giugno 2021, 09:30 - Ultimo agg. 09:31
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Paola Mastrangelo è tornata a contemplare il suo amato mare, non ancora dalla battigia senza barriere che lei tanto desidera, ma sul Largo della Madonnina, assistita dai volontari della Misericordia. L’insegnante-giornalista malata di Sla nei giorni scorsi aveva chiesto al sindaco di Pescara, Masci accessi e servizi per disabili gravi sull’ecospiaggia all’altezza di via Leopoldo Muzii. Paola ha raggiunto l’area portuale a bordo di un minibus che lei stessa ha donato agli operatori, acquistato tre anni fa con i proventi di un concerto tenuto da Nduccio e Vincenzo Olivieri. La giornalista vorrebbe recarsi più spesso al mare, medicina balsamica per la mente. Le sue uscite rimangono però sporadiche perché alla Misericordia di Pescara mancano i volontari. Paradossalmente è stata proprio la pandemia a privare l’associazione di molti dei suoi punti di riferimento in una fase di proliferazione delle richieste di intervento.

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A denunciare la carenza di personale è il neo governatore Cristina D’Angelo: «Abbiamo perso l’apporto di molte unità all’inizio della pandemia - spiega - Si è verificato un esodo per la paura dei contagi, molti volontari hanno fatto questa scelta soprattutto per tutelare i propri familiari». Il programma di vaccinazione non ha aiutato il lavoro della Misericordia: «Non ci è stata data priorità nelle inoculazioni - continua D’Angelo -, ci è stata concessa mezz’ora in un unico giorno, ma per coloro che non hanno potuto rispettare quella data non c’è stata altra possibilità di vaccinarsi». Il numero degli operatori è crollato: «Prima del Covid-19 eravamo circa 180 - evidenzia il governatore - ora lavoriamo in 20, impiegando soprattutto collaboratori contrattualizzati.

Questo ha impoverito le nostre casse ma non avevamo altra scelta, in una fase così drammatica dovevamo continuare a garantire i nostri servizi». Nell’attuale limitatezza di risorse umane, la Misericordia può gestire solo le emergenze, riducendo i servizi di assistenza come nel caso di Paola Mastrangelo.

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D’Angelo ammette: «In passato accompagnavamo al mare anche i ragazzi dell’Istituto Paolo VI ma purtroppo ora non siamo più in grado di farlo». A tutt’oggi, nonostante la sensibile diminuzione dei contagi e l’ampia estensione della campagna vaccinale, chi ha deciso di svestire i panni della solidarietà non ha cambiato idea: «Permangono i timori ed è difficile far tornare un volontario che abbandona - conclude Cristina D’Angelo -. La nostra speranza è ora nei 40 allievi del corso indetto ad aprile, ci auguriamo che il maggior numero di loro superi le prove finali perché saranno reclutati immediatamente».

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