Pescara, reddito di cittadinanza: convegno e dati

Francesca D'Atri
Francesca D'Atri
Lunedì 2 Dicembre 2019, 11:38 - Ultimo agg. 13:20
3 Minuti di Lettura
Reddito di cittadina, Pescara ospita un convegno che cerca di fare luce su norme, gestione pratica e inclusione sociale. Si terrà il 4 dicembre dalle 9 alle 14 nella sala di Palazzo di Giustizia,  organizzato dall’Ordine degli Assistenti Sociali della Regione Abruzzo e patrocinato dal Comune di Pescara. Interverranno il presidente del Tribunale di Pescara,  Angelo Mariano Bozza, il sindaco Carlo Masci, l’assessore alle politiche sociali Adelchi Sulpizio. Per la Regione è stato invitato l’assessore Piero Fioretti. 

Al convegno “Il reddito di cittadinanza: aspetti giuridici, gestionali e di inclusione sociale” verranno anche forniti dati sullo stato di attuazione in Abruzzo. Tra i relatori, Alessandro Ciglieri, consulente per la progettazione e l’attuazione delle politiche e degli interventi sociali, che parlerà dei percorsi di empowerment per le famiglie e le persone e sulla comunità istituzionale e sociale inclusiva per l’attuazione del reddito di cittadinanza, Carlos Chiatti, referente per Banca Mondiale Area Centro Est Italia, che illustrerà i piani attuativi locali del fondo povertà in Abruzzo e le scelte strategiche degli ambiti e le prospettive future, Stefano Bonaldi, assistente sociale specialista che tratterà gli aspetti etici e deontologici nella costruzione dei patti di inclusione sociale. Mederatrice dell'evento, il presidente dell’Ordine degli assistenti sociali dell'Abruzzo, Francesca D’Atri. 

Il presidente D'Atri puntualizza: «Il reddito di cittadinanza, che di fatto consolida le precedenti politiche di contrasto alla povertà Sia e Rei, rappresenta una significativa opportunità per i nuclei familiari che si trovano in una condizione di fragilità socio-economica per la costruzione di percorsi di inclusione sociale incentrati sull’empowerment delle persone, ovvero sulla capacità di autodeterminarsi e sullo sviluppo delle autonomie,  e infine sul sostegno ai nuclei familiari nelle necessità quotidiane». Verranno delineati, anche da un punto di vista etico e deontologico, il ruolo strategico degli assistenti sociali nell’attuazione della misura e i nodi critici che devono essere affrontati per rendere perseguibili gli obiettivi di inclusione sociale previsti dal legislatore e restituire dignità alle persone più fragili.

Sarà possibile avere un quadro sulla situazione regionale di attuazione della misura, su come gli ambiti territoriali si sono finora organizzati, sulle risposte delle istituzioni pubbliche (Regione, Asl, Centri per l’impiego) e private (imprese, terzo settore) rispetto alla partecipazione, ognuno secondo i propri mandati, ai percorsi di inclusione sociale definiti nei cosiddetti “patti di inclusione”, tesi ad attivare persone e professionisti verso assunzioni di responsabilità per il perseguimento del bene comune e la promozione del benessere sociale.

«Tra le novità della misura troviamo i Puc (progetti utili alla collettività), ovvero ore di pubblica utilità da svolgersi nei comuni, asl, associazioni, terzo settore etc, da parte delle persone beneficiarie della misura; ciò se sostenuto adeguatamente con progetti personalizzati, potrebbe non solo aiutare la persona stessa ad acquisire nuove competenze, ma anche una valenza educativa, culturale ed economica, in  termini di valore sociale, di produzione di servizi, ma anche di beni relazionali per la collettività» conclude il presidene D'Atri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA