Violenta rissa in centro, un video in rete aiuta le indagini della polizia: 4 denunce

Violenta rissa in centro, un video in rete aiuta le indagini della polizia: 4 denunce
Violenta rissa in centro, un video in rete aiuta le indagini della polizia: 4 denunce
di Patrizia Pennella
Mercoledì 16 Febbraio 2022, 10:14
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Parte da un filmato diffuso in rete l’accertamento della squadra amministrativa della Questura di Pescara che, su input del questore Luigi Liguori, ha effettuato un’indagine tesa ad identificare e rintracciare le persone che, nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 febbraio, sono stati coinvolti in una rissa nella zona di piazza Muzii. La rissa era stata ripresa da una persona che, con amici, era seduta al tavolino di un locale vicino quando proprio sulla porta di un esercizio commerciale si era sviluppata una lite che aveva coinvolto tre persone, di cui due riconoscibili anche da un abbigliamento comune, una sorta di divisa.

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LA RICOSTRUZIONE In effetti si trattava di padre e figlio che, secondo quanto poi è stato ricostruito nel corso delle indagini coordinate dal primo dirigente Alfredo Luzi, sono dipendenti di un’agenzia di portierato che effettua servizio in zona.

Agenzia alla quale sono stati affidati, impropriamente secondo i riscontri effettuati, compiti di gestione della sicurezza. La rissa si è verificata poco dopo la mezzanotte per motivi assolutamente banali, come spesso accade in queste circostanze: è stata pesante e particolarmente violenta. Quattro le persone identificate: C.G. di 45 anni ed il figlio C.M. di 20, X.E. cittadino albanese di 47 e R.G. di 50 anni, tutti residenti a Pescara. Oltre allo scontro fisico è stata riscontrata la violazione, evidente dal filmato diffuso in rete, della normativa anticontagio: nessuno infatti indossava, in luogo aperto, i dispositivi di protezione, che in quei giorni erano ancora obbligatori. L’aspetto più grave della vicenda riguarda proprio i dipendenti della società di portierato, che sono stati segnalati, così come previsto dagli artt.134 e 140 Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, per l’esercizio arbitrario di vigilanza e custodia dei beni svolto senza licenza.

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SICUREZZA Una vicenda che ripropone il problema dei controlli e della sicurezza nelle zone della movida e più in generale sulle strutture pubbliche particolarmente sensibili: i servizi di vigilanza, infatti, vengono spesso affidati, anche da privati, ad aziende che non possono legittimamente effettuarli. Servizi per i quali i dipendenti di società autorizzate con specifica licenza vengono specificamente addestrati. Lo stesso questore Liguori ha disposto, anche in occasione dell’ultimo fine settimana, controlli stringenti nelle aree più sensibili della città: la riapertura dei locali da ballo è stata infatti seguita con particolare attenzione dalle forze dell’ordine. Resta, come ha in più occasioni sottolineato il questore, il problema dell’abuso di alcolici da parte dei minorenni, alla base di tanti scontri tra ragazzi nei due distretti della movida.

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