Ragazza picchiata in palestra, l'aggressore denunciato d'ufficio

Ragazza picchiata in palestra, l'aggressore denunciato d'ufficio
Ragazza picchiata in palestra, l'aggressore denunciato d'ufficio
di Patrizia Pennella
Sabato 30 Luglio 2022, 08:18
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Ventidue giorni di prognosi: l'esame medico condotto al pronto soccorso dell'ospedale Santo Spirito sulla ragazza aggredita nel pomeriggio di mercoledì in una palestra di Pescara fa scattare la possibilità, per gli investigatori, di procedere d'ufficio contro il cinquantenne albanese che l'ha colpita ferocemente con pugni e calci, arrivando poi a tirarle addosso un manubrio da allenamento.

Proprio la valutazione sanitaria era l'elemento tecnico che mancava per stabilire il percorso procedurale: lesioni con prognosi inferiore a venti giorni avrebbero infatti richiesto una querela di parte, con uno sforzo psicologico che la venticinquenne, in questi primi momenti, non sembrava pronta a fare. Anche perché l'uomo secondo qualche indiscrezione, avrebbe continuato a minacciarla anche mentre era in ospedale in attesa di eseguire tutti gli accertamenti. I forti colpi ricevuti non hanno per fortuna provocato emorragie cerebrali, ma al di là di ematomi e lesioni, pure di una certa importanza, è lo choc psicologico riportato dalla ragazza a preoccupare: dice di ricordare poco o nulla di quanto è successo e questo sarà un ostacolo da superare anche per gli investigatori.

I carabinieri del comando provinciale di Pescara, coordinati dal capitano Giovanni Rolando, intervenuti dopo essere stato chiamati dalla titolare della palestra, Sara D'Alessandro, avevano iniziato, già nell'immediatezza dei fatti, a raccogliere prove e testimonianze. Una su tutte la ripresa del sistema di videosorveglianza nella struttura sportiva che ha registrato fase per fase, la discussione tra l'uomo e la ragazza fino all'aggressione, improvvisa e violenta. Tra l'altro proprio la titolare della palestra aveva presentato immediatamente una denuncia nei confronti dell'uomo, attraverso l'avvocata Daisy D'Alessandro, anche per ottenere un provvedimento che non gli consenta più di accedere nei locali.

Non si sa, al momento, quali siano state le cause dell'aggressione: sia il cinquantenne che la ragazza sono frequentatori abituali della palestra, stavano parlando tra di loro, apparentemente senza problemi, mentre la giovane continuava ad allenarsi agli attrezzi. All'improvviso lui l'ha aggredita sferrandole un violentissimo pugno al volto. Lei è schizzata in piedi, provando prima a difendersi e poi a scappare, ma è arrivata un'altra botta, violenta, che l'ha scaraventata a terra dove lei è rimasta, evidentemente confusa, e ancora altri colpi. E' stato un istruttore della palestra a fermarlo, ma con molta fatica: il cinquantenne in un primo momento è riuscito a sfuggirgli e ha provato a inseguire la ragazza che si era rifugiata nella piccola cucina alle spalle del bar della palestra.

Subito sono stati chiamati i carabinieri che hanno condotto l'albanese in caserma per ascoltarlo mentre la ragazza è stata accompagnata in ospedale per i necessari accertamenti. E' stata necessaria una tac per verificare se la violenza dei colpi avesse provocato risentimenti a livello cerebrale. I carabinieri hanno comunque iniziato ad approfondire la vicenda, in attesa che il referto medico sbloccasse il percorso procedurale. A questo punto certamente verranno ascoltati sia l'uomo che la ragazza per cercare di ricostruire tutte le fasi del colloquio dal quale poi è partita, improvvisa e inattesa, l'aggressione. Che per la ferocia con cui si è consumata resta comunque assolutamente ingiustificabile.
 

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