L’orso Juan Carrito prende casa a Roccaraso, lo allontanano i carabinieri

L’orso Juan Carrito prende casa a Roccaraso, lo allontanano i carabinieri
L’orso Juan Carrito prende casa a Roccaraso, lo allontanano i carabinieri
di Sonia Paglia
Sabato 23 Ottobre 2021, 13:23
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Notte movimentata nella cittadina di Roccaraso, in provincia dell'Aquila.. Guardiaparco e carabinieri forestali delle stazioni di Pescocostanzo e Roccaraso, sui passi dell’orso, Juan Carrito, il figlio ribelle di mamma Amarena, per cercare di allontanarlo dal centro abitato e indirizzarlo verso la montagna. Tutto questo, dopo che nel pomeriggio, intorno alle ore 19, il plantigrado si è svegliato dal sonno ed ha iniziato la sua passeggiata, tra le vie del paese. Le forze dell’ordine, per consentire il passaggio dell’animale protetto, hanno creato un corridoio tra le persone e le automobili in sosta, permettendo, così, il passaggio dell’ orso confidente.
Di fronte alla mobilitazione della massiccia task force, Juan Carrito ha reagito con indifferenza, decidendo, in autonomia, il percorso da intraprendere. Agli occhi dei curiosi è apparso alquanto audace e spavaldo, tanto da non eseguire gli ordini dettati dai guardiani della natura, impegnati in opere di dissuasione e monitoraggio, attraverso il segnale del radiocollare che indossa. Tuttavia, non si sarebbe reso necessario l’utilizzo del fucile a pallottole di gomma per allontanare l’orso, ma soltanto alcune tecniche, meno invasive, messe in atto dagli esperti.


Juan Carrito è ormai di casa a Roccaraso. E non ha nessuna intenzione di andare via. Predilige dormire nei vicoli, tra la vegetazione che circonda il centro. Del resto nel paese montano trova cibo facilmente reperibile sugli alberi da frutto e nei cassonetti per la raccolta differenziata dell’umido, che rovista e butta a terra. Tutto sommato non ha creato grandi danni agli allevamenti domestici. Pur frequentando la zona del cimitero, dove insistono pollai, non avrebbe aggredito e divorato nessun pennuto. Come spiega l’ente Pnalm, in autunno la dieta dell’ orso, si fa veramente “grassa”. Durante questa stagione, oltre a mangiare frutta carnosa, soprattutto mele e pere, consuma frutta secca, ricca non solo di zuccheri, ma anche di oli e proteine. E la ricerca di cibo anche nei centri abitati, potrebbe essere causata da una moltitudine di fattori che spesso interagiscono tra loro, quali età, sesso, indole dell’animale, gerarchia sociale, fluttuazione stagionale e annuale delle fonti di cibo naturali, disponibilità e accessibilità di fonti di cibo di origine antropica. Alcuni esemplari, soprattutto in un’area protetta dove sono tutelati, non resistendo alla tentazione, possono prendere l’abitudine di frequentare zone abitate, dove la competizione con altri orsi è pressoché minima.
 

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