Chieti, due bambine non vaccinate espulse dall'asilo: una è disabile

Chieti, due bambine non vaccinate espulse dall'asilo: una è disabile
di Serena Giannico
Mercoledì 20 Marzo 2019, 09:24 - Ultimo agg. 10:27
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Due sorelline di Rocca San Giovanni (Chieti), di cui una con disabilità, sospese dall'asilo perché non vaccinate. I provvedimenti sono a firma della dirigente dell'istituto comprensivo "Gabriele D'Annunzio" di San Vito Chietino, Eliana De Berardinis. Il decreto è stato notificato a mano ai genitori ed è frutto delle leggi dello Stato. Dall'11 marzo scorso, infatti, i genitori che non hanno presentato alle scuole la certificazione originale sulle vaccinazioni obbligatorie dei figli, vanno incontro alle sanzioni previste dalla legge Lorenzin, che arrivano fino all'esclusione da nidi e asili. Nelle elementari e medie, invece, è prevista solo una sanzione pecuniaria, e gli alunni possono entrare lo stesso. Si aspettava una proroga dal ministero che non c'è stata, nonostante la richiesta di un nuovo decreto sollecitata nei giorni scorsi da Salvini per consentire anche ai bambini non vaccinati di continuare a frequentare.

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Da ieri le piccole sono quindi a casa con il papà Simone e la mamma Patrizia. Niente più compagnucci, didattica e giochi. «E’ sconcertante quanto sta accadendo - tuona il papà, di 41 anni -. Possibile che non esista possibilità di scelta? Se ci sono piccoli con l'epatite o affetti da Aids vanno tranquillamente a lezione, anche perché tutelati dalle leggi sulla privacy. Mentre le mie bimbe, che sono sanissime e che non si sono mai ammalate, vengono buttate fuori».

Quella contro i vaccini non è guerra, precisa, ma è... paura. La figlia più grande ha sindrome di Rett, patologia neurologica. «Lei, generalmente, non tollera farmaci, ed è un dato di fatto. Poi, se vaccinando l'altra, la sorella, dato che la disabilità è legata anche ad un problema genetico, dovesse andar male qualcosa? Chi si assume la responsabilità di eventuali conseguenze? Non certo lo Stato, non certo Lorenzin... Io debbo tutelare le mie figlie - evidenzia-. Tra l'altro, non mi pare che ci siano... pandemie in atto». A subire i danni maggiori del provvedimento è la bimba con disabilità. «Perché, in un sol colpo, oltre al diritto all'istruzione, è stata cancellata l'assistenza psicologico- educativa, tra l'altro pagata dal Comune, di cui ha finora usufruito e che per lei è fondamentale».
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