In un’area che conta la più alta percentuale di disoccupazione in Abruzzo, quanto accade ha dell’incredibile: percettori del reddito di cittadinanza che non si presentano ai progetti di utilità collettiva e bandi per le assunzioni di giardinieri che vanno deserti per «mancanza di competenze». Accade tra Pratola e Sulmona dove nei giorni scorsi si è consumato il paradosso del lavoro che manca: per due persone, un trentenne e un sessantenne di Pratola, percettori del reddito di cittadinanza, il Comune è stato costretto a chiedere la revoca dell’assegno. I due, inseriti nei cosiddetti Puc (progetti di utilità collettiva) dal marzo scorso, non si sono mai presentati a lavoro, nonostante l’idoneità fisica e un corso di formazione pagato dal Comune per adempiere alle mansioni per le quali erano destinati nell’area tecnica del Comune. A giustificazione il trentenne ha inviato per mesi via whatsapp agli uffici dei certificati medici e dei messaggi vocali nei quali diceva di avere altro da fare. Il sessantenne, invece, si è reso irreperibile e non ha neanche concluso il corso di formazione. Così nei giorni scorsi il Comune ha detto basta e ha fatto la segnalazione all’Ecad perché si proceda tramite Inps alla revoca del reddito di cittadinanza.
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Non meno paradossale quanto accaduto a Sulmona dove il Comune cercava due giardinieri da assumere a tempo indeterminato.