Uccisa dal compagno, Eliana aveva già denunciato Giovanni per minacce con la pistola

Uccisa dal compagno, Eliana aveva già denunciato Giovanni per minacce con la pistola
Uccisa dal compagno, Eliana aveva già denunciato Giovanni per minacce con la pistola
di Alfredo d'Alessandro
Mercoledì 21 Dicembre 2022, 08:16 - Ultimo agg. 15:08
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Tre accuse contro Giovanni Carboni, che l’altro ieri mattina a Miglianico ha ucciso con un colpo di pistola alla testa la compagna, Eliana Maiori Caratella. E una denuncia un anno fa per minacce a mano armata. Oggi alle 10 in video conferenza con il Gip, Luca De Ninis, dal carcere di Lanciano si svolgerà interrogatorio di convalida dell’arresto. A Carboni il pm Marika Ponziani contesta l’omicidio volontario, e poi l’aggravante di aver, al fine di commettere il delitto, detenuto e portato illegalmente in luogo pubblico, una pistola Beretta calibro 9 per 21. E la ricettazione dell’arma, in quanto provento di furto, con la recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale. Ieri la notizia di una denuncia per minacce.

«Mi risulta risalire a un anno fa una denuncia nei confronti del 39enne - dice la presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione, avvocato Maria Franca D’Agostino - avente ad oggetto una minaccia con arma da fuoco che lo stesso aveva fatto nei confronti dei querelanti, denuncia che non sembra aver avuto seguito da parte delle autorità competenti. Mi chiedo come mai l’uomo continuasse a detenere l’arma nonostante, come apparso su alcuni organi di stampa, avesse vari precedenti penali: aveva forse un regolare porto d’armi e se è così, come mai a seguito della denuncia questo non era stato revocato?».

«Mi chiedo, inoltre – continua la D’Agostino - che ruolo abbiano avuto i servizi sociali in tutto questo.

Voglio augurarmi che gli stessi non fossero stati informati dalla vittima di eventuali episodi di violenza, anche se, considerata la specificità della materia, qualora ciò fosse avvenuto, non sarebbe stata di loro competenza la gestione del caso. Competenza che, invece, in Italia è dei centri antiviolenza con i quali i servizi sociali dovrebbero rapportarsi».

Con un’arma Carboni in passato avrebbe minacciato un familiare della vittima. Ieri l’uomo dal carcere, in video conferenza ha avuto un colloquio con il difensore di fiducia, l’avvocato Franca Zuccarini. Si è parlato dell’udienza di convalida, il legale ha invitato il suo assistito a valutare l’opportunità o meno di richiedere una perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e di volere al momento del fatto. Quanto al movente non si tralascia nulla. Pare fosse attesa la decisione sull’affidamento dei due figli che la Caratella ha avuto dal matrimonio con l’uomo che circa un anno fa ha lasciato per iniziare la relazione con Carbone. Non si può escludere, dunque, che la donna, che si stava separando, temendo di perdere l’affidamento dei figli, abbia cercato di allontanare il compagno, suscitando la reazione omicida. Naturalmente siamo nel campo delle mere ipotesi. La pistolaera nella tasca di un giaccone dell’uomo, in casa, un proiettile camera di scoppio, altri cinque nel caricatore, uno nella tasca. Domani pomeriggio l’autopsia. 

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