La vocazione di Umberto: «Scampato per miracolo al terremoto, ho visto morire i miei amici. Ora divento prete»

La vocazione di Umberto: «Scampato per miracolo al terremoto, ho visto morire i miei amici. Ora divento prete»
La vocazione di Umberto: «Scampato per miracolo al terremoto, ho visto morire i miei amici. Ora divento prete»
di Pino Veri
Giovedì 21 Gennaio 2021, 09:28
3 Minuti di Lettura

«La vocazione è arrivata dopo il terremoto dell’Aquila, ho visto amici morire sotto le macerie e io sono scampato per miracolo, da allora è iniziato il mio percorso verso la consacrazione sacerdotale». A parlare è Umberto Di Pasquale, 36 anni, dottore in Economia, che ora frequenta l’ultimo anno del Seminario regionale San Pio X di Chieti: dunque sta anche per specializzarsi in Teologia.


«Ho quasi due lauree, sono sopravvissuto al terremoto dell’Aquila dove ero studente universitario, poi ho fatto il commesso e il trasportatore di surgelati, un po’ anche l’agente immobiliare, ora divento sacerdote». Ora svolge il servizio pastorale nella chiesa dello Spirito Santo di Avezzano, sotto la guida di don Antonio Salone, il sacerdote che gestisce quella parrocchia a Borgo Pineta. Sabato 23 gennaio, alle ore 17, nella parrocchia di San Giovanni Battista di Luco dei Marsi per imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del vescovo di Avezzano Pietro Santoro, sarà ordinato diacono. La liturgia si svolge nella parrocchia d’origine del giovane, sì, perché lui è proprio di Luco dei Marsi, e tutta la cerimonia sarà guidata dal parroco don Giuseppe Ermili e sarà visibile anche in streaming, sulla pagina Facebook “Diocesi di Avezzano”, sui canali di Info Media News e in tv su canale 119 del digitale terrestre.

Don Umberto parla della sua scelta e della sua vita con molta semplicità, non frappone steccati alle domande che gli vengono poste. È entusiasta ed è convinto della sua vocazione. Per i fedeli è un giovane che abbraccia convintamente la fede, un esempio. «Ero all’Aquila, la notte del terremoto, ho visto la morte in faccia e anche da qui ho capito che, insomma, quella era la mia nuova vita. Poi ho fatto il miliare nell’Aeronautica e qui mi sono laureato. Ma ho visto che quei limiti erano angusti e che il cielo andava conquistato in altro modo». E dalle parole di don Umberto traspare gioia. Quello del diaconato ora è un passo normale, obbligato poi arriverà al sacerdozio. Sotto la guida di monsignor Pietro Santoro, vescovo dei Marsi che tra un po’ andrà in pensione.

Già ne ha benedetti tre o quattro se non di più di diaconi, don Pietro. Ma tutti sono rimasti laici, tranne Umberto che si fa prete. Una bella soddisfazione quella di Santoro che ha celebrato la messa di Natale tra gli agricoltori del Fucino e negli ambienti più abbandonati e proprio recentemente ha dovuto superare e dirimere la nota vicenda riguardante gli apprezzamenti negativo fatti dall’assessore avezzanese nei confronti del Papa Francesco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA