E' in via di miglioramento, ma ha rischiato davvero grosso, fino alla paralisi respiratoria, che in questi casi è mortale, l'uomo di 42 anni di Pescara (di origini pugliesi) che da un settimana è ricoverato al policlinico di Chieti perché colpito da botulino, probabilmente per aver mangiato dei cibi in cattivo stato di conservazione. Il botulino alimentare si può sviluppare nei cibi in scatola o conservati, soprattutto quando vengono prodotti in casa ma anche, in alcuni casi caso, a livello industriale. E fra i prodotti a maggior rischio di sviluppo della tossina botulinica fra quelli domestici ci sono la verdura sott’olio e le marmellate: tipica, ma non sempre indicativa, è la presenza di una piccola muffa sul cibo.
Certo è che l'uomo è arrivato al Pronto soccorso la sera dell'8 marzo con nausea, vomito e visione doppia. E dopo due giorni si sono manifestati i primi sintomi provocati dal botulino ovvero visione offuscata e compromissione oculare. Ricoverato in un primo momento nel reparto di Neurologia, grazie alla professionalità dei medici che hanno subito compreso cosa stesse accadendo e di quale patologia si potesse trattare, è stato trasferito in Rianimazione: per trattare il botulismo, gli è stato somministrato il siero così come previsto dalle procedure in casi del genere ed è stata scongiurata la crisi respiratoria. Da allora l'uomo ha risposto positivamente alle cure, e le sue condizioni di salute vanno migliorando, al punto che potrebbe tornare nel reparto di Neurologia. Naturalmente le analisi di laboratorio finalizzate agli accertamenti clinici vanno avanti.
Uomo di 42 anni avvelenato dal botulino: ha rischiato la paralisi respiratoria
di Alfredo D'Alessandro
Venerdì 15 Marzo 2019, 09:50
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