A fargli eco è Catia Ulivucci, pure lei vende salumi, formaggi e legumi del territorio. «Abbiamo avuto prenotazioni di pacchi regalo con le nostre specialità - ha detto - da tutta Italia e questo ci ha in parte salvato il mese di dicembre. Le tante richieste on-line sono dovute per lo più all'affetto che gli italiani mostrano ancora nei nostri confronti». «Prima del terremoto - ha sostenuto ancora Ulivucci - le vendite a distanza praticamente non esistevano, poi la grande solidarietà ha permesso di fatto di fidelizzare molti italiani che adesso sono diventati clienti»».
Il prosciutto e i tartufi di Norcia sono tra i prodotti più richiesti assieme alla lenticchia di Castelluccio, come conferma Gianni Coccia, portavoce degli agricoltori del borgo dei Sibillini raso al suolo dal sisma . «Per nostra fortuna - ha affermato - la lenticchia continua ad essere uno dei prodotti della nostra terrà richiesti in tutto il mondo e questo ci permette di sopravvivere alle difficoltà di questi anni». «La nostra Cooperativa - ha spiegato - non vende al dettaglio, ma rifornisce solo i punti vendita, tanto che molti ci chiamano proprio per acquistare on-line i prodotti, ma noi li indirizziamo verso i negozi della città».
Ma Alberto Allegrini, responsabile della Confcommercio della Valnerina ha lanciato un avvertimento: «Il commercio online, i social e il grande cuore degli italiani non potranno bastare più se la ricostruzione non partirà concretamente, le nostre attività rischiano di sprofondare.
Non dimentichiamoci che quello appena trascorso è stato il quarto Natale post terremoto e più il tempo passa e più sarà complicato restare a galla».