Vino, la guerra per il bollino nero: la sfida sul (nuovo) sistema dei colori per i prodotti con l'alcol

Vino, la guerra per il bollino nero: la sfida sul (nuovo) sistema dei colori per i prodotti con l'alcol
Vino, la guerra per il bollino nero: la sfida sul (nuovo) sistema dei colori per i prodotti con l'alcol
Martedì 15 Febbraio 2022, 10:00 - Ultimo agg. 10:01
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Viticoltori, associazioni di categoria e anche alcuni politici degli stati membri dell'Unione europea sono sul piede di guerra dopo il tweet pubblicato da Serge Hercberg, professore di Nutrizione alla facoltà di Medicina alla Sorbona e tra gli "inventori" del Nutriscore, il sistema di etichettatura sviluppato in Francia per aiutare i consumatori a identificare i valori nutrizionali dei singoli prodotti. Il docente ha proposto l'introduzione di una nuova lettera e di un nuovo colore nel Nutriscore, da applicare alle bevande che contengano anche una minima quantità di alcol.

L'ipotesi di Hercberg è aggiungere il colore nero e la lettera F, un "abbinamento" da introdurre su tutte le etichette delle bevande che contengano anche una minima quantità d'alcol. Questo, come è facilmente intuibile dall'utilizzo del colore nero, finirebbe per far scattare l'identificazione fra alcolici di qualsiasi tipo e massimo grado di insalubrità. 

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Coldiretti ha già espresso la sua contrarietà a questo progetto: «Si tratta di una conferma di quanto possa essere fuorviante il sistema a colori dell'etichetta NutriScore che - evidenzia l'associazione - potrebbe indurre in valutazioni errate sulla salubrità di un determinato prodotto, prescindendo dalle esigenze complessive di un individuo (dieta e stile di vita), dalla quantità e dalla frequenza di assunzione all'interno di un regime alimentare variegato ed equilibrato». 

Nessuna «bollinatura nera» per il vino italiano.

Lo chiede una risoluzione del Partito democratico, prima firmataria la consigliera regionale dell'Emilia Romagna Palma Costi, in cui si invita la Regione ad attivarsi nelle sedi nazionali ed europee nonché a coinvolgere i parlamentari europei «per costruire un fronte comune di tutte le Regioni italiane finalizzato a promuovere la proposta italiana del Nutrinform battery, in alternativa al Nutriscore o al semaforo, che costituisce una minaccia per i nostri prodotti regionali e per i prodotti Made in Italy». 

«La lotta ai tumori è sacrosanta e mi vedrà sempre in prima fila, ma la strada che qualcuno vuol far prendere all'Europa è totalmente fuorviante. Equiparare il vino a un veleno, come il fumo o le radiazioni pericolose, è sbagliato e scientificamente non fondato», sottolinea l'eurodeputato del M5S Dino Giarrusso.

«Il sistema francese del Nutriscore - dichiara la Federcuochi - penalizza molti alimenti naturali e salutari alla base della nostra dieta mediterranea, in favore di produzioni industriali che fanno bene solo ai bilanci delle grandi multinazionali alimentari».

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«Il Nutriscore si conferma un sistema sbagliato e scorretto sotto a ogni punto di vista e, a ben vedere, rischia di essere nient'altro che un grimaldello in mano alle multinazionali alimentari per scardinare tradizioni e culture gastronomiche millenarie e per devastare interi comparti economici e produttivi, in questo caso il mondo del vitivinicolo, italiano e non solo. Se qualcuno aveva ancora dubbi in proposito, l'ultima sparata dei suoi ideatori che vorrebbero classificare ogni tipo di bevanda alcolica con il bollino nero è qui a dimostrarne la totale inaffidabilità e ancor più la sua pericolosità, perché confonde in maniera subdola la quantità» di macronutrienti presenti in un cibo o in una bevanda con la sua qualità», afferma il consigliere regionale Giovanni Malanchini, responsabile del dipartimento agricoltura della Lega in Lombardia.

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