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CORONAVIRUS

Effetto variante Delta sulla provincia: restano soltanto tre comuni Covid free

Effetto variante Delta sulla provincia: restano soltanto tre comuni Covid free
Effetto variante Delta sulla provincia: restano soltanto tre comuni Covid free
di Lorenzo Sconocchini
Articolo riservato agli abbonati
Mercoledì 1 Settembre 2021, 05:10
3 Minuti di Lettura

ANCONA - L’irruzione della variante delta, combinata con l’estate delle piazze affollate, tra feste per la Nazionale e movida d’agosto, in due mesi ha ribaltato lo scenario dell’epidemia in provincia di Ancona, moltiplicando 25 volte la circolazione virale.
Con i 31 casi positivi notificati ieri il bilancio degli ultimi sette giorni per il territorio anconetano si chiude a 275 nuovi positivi, per un’incidenza di 59,1 ogni 100mila residenti.

Questo parametro, che misura la diffusione del virus in base alla popolazione, alla fine di giugno era sceso al minimo di 2,4, per poi risalire sotto la spinta della mutazione genetica del virus arrivata dall’India e ormai prevalente in tutte le Marche, molto più contagiosa del ceppo originario. 
Gli effetti si vedono sul territorio dell’intera provincia, dove a fine giugno metà dei 47 comuni erano Covid free e altri 15 contavano meno di una manciata di casi, mentre ora soltanto tre borghi dell’entroterra - Castelleone di Suasa, Montecarotto e Serra San Quirico - possono fregiarsi del vessillo no-Covid e altri 19 comuni sono sotto i cinque casi. 

Il picco nel Fabrianese

In gran parte degli altri comuni la circolazione anconetani del virus ha ripreso a essere sostenuta, con dei picchi nell’entroterra fabrianese, come a Cerreto d’Esi, dove 23 residenti su 3.528 residenti, in pratica 6,5 su mille, alla data di ieri risultavano positivi al Sars-Cov-2 e alle sue varianti. 
Anche la città di Ancona, che pure dopo Ferragosto aveva un po’ smaltito il carico dei positivi attuali, tornando sotto quota 100, negli ultimi ieri giorni ha avuto un rialzo sensibile, con un +35% che ha fatto risalire i contagiati con un’infezione ancora in corso da 99 a 135. La curva di crescita più ripida, tra le città più popolate della provincia, al momento è quella di Fabriano, che dal 20 agosto a ieri ha raddoppiato il carico dei “positivi attuali”, passando da 21 a 42. In crescita, rispetto a dieci giorni fa, anche Falconara (da 32 a 39) mentre Jesi è stabile a 45 e frenano sia Osimo (da 60 a 54) che Senigallia da 56 a 45. Tra i comuni con un’incidenza dei contagiati più alta, tutti sopra a 3 casi ogni mille residenti, ci sono Agugliano (3,7) e Offagna (3,4), mentre sia Genga che Sassoferrato sfiorano i tre ogni mille. 

Uno su mille

Tutt’altra situazione rispetto a due mesi fa, quando non c’era più traccia del virus in 25 comuni anconetani su 47, altri 15 erano sotto quota 5 positivi e nessun comune raggiungeva un’incidenza di 1 caso ogni mille abitanti. Poi, a ribaltare le sorti, è arrivata la variante delta o indiana, almeno il 50% più contagiosa di quella inglese, che già tra febbraio e marzo aveva provocato uno tsunami di contagi tale da innalzare l’incidenza in provincia di Ancona fino a 520 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Se ora la curva della diffusione virale è 9 volte più bassa rispetto a quell’ondata, lo si deve alla stagione più calda e soprattutto all’avanzata della campagna vaccinale, che ormai copre con doppia dose 300.312 anconetani (quasi il 65% della popolazione residente) mentre altri 52mila sono in attesa del richiamo. Lo scudo dei vaccini, che protegge la quasi totalità della popolazione più fragile, ha contenuto il rialzo dei ricoveri ospedalieri. Ieri a Torrette c’erano 25 pazienti Covid, con un quinto ingresso in terapia intensiva, che ha dovuto aumentare la sua disponibilità, e un altro paziente positivo era in Ostetricia al Salesi. Sei i pazienti positivi in transito nei pronto soccorso di Fabriano (4) e Jesi (29).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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