ANCONA - Una scelta «a scopo prudenziale». Gli Ospedali Riuniti hanno deciso di concedere qualche giorno di ferie all’infermiere che rifiuta di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid. Il falconarese ha messo nero su bianco di non ritenere di doversi vaccinare, chiedendo di essere collocato in ferie.
Una richiesta che è stata soddisfatta «a scopo prudenziale per alcuni giorni. Ma è una situazione che - sottolineano i vertici della struttura regionale - dovrà essere definita a breve perché ovviamente non è lo strumento che la legge prevede per risolvere casi come questo». L’infermiere, un mese fa, in una lettera indirizzata all’azienda Ospedali Riuniti, al presidente della Repubblica, all’Asur, al presidente della Regione e al ministro della Salute, aveva scritto: «Non voglio che il mio corpo diventi oggetto di sperimentazione e nutro forti dubbi sulla fretta con cui è stato sperimentato il farmaco».
All’ospedale di Torrette sarebbero 30 i sanitari “no vax” su circa 4mila operatori, anche se con distinzioni e per motivi di diversa natura. «Si stanno facendo da parte degli organismi deputati, la Regione e aziende territoriali, le verifiche necessarie. Siamo in attesa - è sempre la voce dei vertici ospedalieri - di conoscere i nominativi di coloro che sono da valutare. I numeri di Torrette stimati, non avendo accesso ad elenchi, sono estremamente bassi».