Colico, gli avvelenano il cane: la famiglia mette una "taglia" da 50mila euro per individuare i responsabili

L'episodio è avvenuto a inizio novembre in provincia di Lecco

Colico, gli avvelenano il cane: ma il padrone mette una "taglia" da 50mila euro per individuare i responsabili
Colico, gli avvelenano il cane: ma il padrone mette una "taglia" da 50mila euro per individuare i responsabili
Martedì 22 Novembre 2022, 12:50
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Morto a 13 anni dopo essere stato avvelenato con del cibo alla stricnina. «Snoopy era un membro della nostra famiglia». Sono le parole di Andrea Combi, padrone del povero beagle di 13 ucciso in provincia di Lecco. Aggiunge: «Abbiamo messo una taglia da 50 mila euro per scoprire chi è stato».

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Snoopy, il beagle di 13 anni avvelenato: ricompensa per scoprire i responsabili

Dopo aver ingerito il boccone avvelenato, il povero animale domestico ha dovuto patire una lenta e lunga agonia prima di morire.

La famiglia del povero Snoopy si è detta disposta a pagare 50 mila euro a chi sarà in grado aiutrali a scoprire i respondabili di un atto così atroce.

Tutto questo è accaduto a Colico, provincia di Lecco. Snoopy è morto a inizio novembre dopo aver mangiato della stricnina. Qualcuno ne aveva messa parecchia dentro un boccone di carne, lanciato poi all'interno del giardino della villetta dove l’animale viveva con Emilia e i due figli Marco e Andrea. «Snoopy era parte della nostra famiglia», racconta Andrea «era molto tranquillo, camminava a fatica, al massimo usciva in cortile. Per questo quando è morto, dopo sofferenze atroci, abbiamo chiesto che fosse eseguita l’autopsia all’istituto zooprofilattico di Sondrio».

La famiglia non riesce a trovare una spiegazione per quella morte così sofferta e improvvisa, così alla fine i loro dubbi trovano conferma: nel fegato è stata riscontrata la presenza di veleno per topi.

«Qualcuno ha gettato un’esca nel giardino. Un gesto vile e crudele. Mia madre è molto anziana, Snoopy era la sua ombra, ora è disperata. Siamo disposti a pagare fino a 50 mila euro a chiunque ci aiuti a consegnare il responsabile alla giustizia» conclude Andrea. L’appello è stato lanciato in queste ore sui social e ha già avuto numerosissime condivisioni.

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