Coronavirus, migliaia di visoni infetti abbattuti in Olanda: è polemica

Coronavirus, migliaia di visoni infetti abbattuti in Olanda: è polemica
Coronavirus, migliaia di visoni infetti abbattuti in Olanda: è polemica
Venerdì 12 Giugno 2020, 19:12 - Ultimo agg. 19:59
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Ci sono volute settimane per arrivare a questo punto ma ormai la mattanza è cominciata. Dall’inizio della settimana, l’Olanda sta abbattendo diecimila visoni, molti dei quali anche giovanissimi o nati da poco, allevati nel Paese dei tulipani per la pelliccia pregiata. Si è infatti scoperto non solo che sono facilmente contagiati dal coronavirus, ma anche che due operatori sono risultati infettati da una variante del germe patogeno che colpisce proprio questi bellissimi animali della famiglia dei mustelidi, che fanno gola all’industria ma che ora vengono sacrificati in nome della salute pubblica.

Un giudice, a dire il vero, ha provato a sospendere la decisione governativa, il 5 giugno scorso; ma appena 24 ore dopo, lo stesso magistrato ha respinto il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste. Sembra che il virus si diffonda assai facilmente negli allevamenti, dove gli animali sono tenuti segregati in piccoli spazi; ma è stato notato anche il contagio tra visioni in gabbie diverse. Ad ogni modo, sembra che si ammalino proprio come noi, e muoiano nel dieci per cento dei casi.

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Il caso sta causando molte polemiche, perché si innesta in un campo - quello dell’allevamento degli animali per le pellicce pregiate - che ha già fatto mobilitare tantissime associazioni nel mondo, e che ha costretto stilisti e produttori di capi firmati a utilizzare “ecopelle” o consimili surrogati. Il “probabile” contagio di due dipendenti dei dieci allevamenti in questione è bastato, al ministero dell’Agricoltura olandese, per decidere l’abbattimento degli "untori", iniziato all’inizio della settimana per arginare il contagio.

«Questi allevamenti  - ha detto nei giorni scorsi Massimo Comparotto, presidente dell'Oipa Italia, l'Organizzazione Internazionale Protezione Animali - possono ricordare i cosiddetti “mercati umidi” cinesi, come quello di Whuan dove si è verificato il primo contagio da animale selvatico a uomo, come attestato dai ricercatori. In questi stabilimenti gli animali vivono spesso in pessime condizioni igieniche e lo stress che subiscono dalla nascita all'uccisione è altissimo, costretti come sono a subire un'angusta cattività in scenari d'inferno. Un motivo di più per riflettere sulla necessità di chiudere tutti questi stabilimenti. Inoltre, le case di moda si rassegnino: la pelliccia è out, proprio in quanto prodotto derivante da crudeltà».

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In campo anche Lav ed Essere Animali riferiscono di essere «profondamente preoccupate per i visoni presenti anche negli allevamenti italiani. In base alle ricerche condotte in Olanda, molti dei  visoni infettati hanno manifestato disturbi respiratori, poi rivelatisi fatali. In altri casi il visone può contrarre il virus Sars-CoV-2 senza mostrare sintomi, cosa che, in assenza di campanelli d'allarme, potrebbe facilitare il diffondersi del contagio».

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