Il gabbiano Emilio viaggia per 750 km per tornare a casa nel parco del Colosseo

nella foto Emilio, il gabbiano che ha nidificato nella Basilica Emilia
nella foto Emilio, il gabbiano che ha nidificato nella Basilica Emilia
di Laura Larcan
Domenica 6 Dicembre 2020, 16:09 - Ultimo agg. 17:54
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Gli archeologi lo hanno chiamato Emilio perché ha scelto di nidificare proprio nella Basilica Emilia nel cuore del Foro Romano. E chissà che la sua storia non ispirerà mai qualche scrittore (come avrebbe fatto con il grande Luis Sepulveda). Fatto sta che ogni anno Emilio gabbiano romano reale, intraprende un viaggio avventuroso: lascia il parco archeologico del Colosseo d'estate, risale in volo tutta l'Italia, varca le Alpi per raggiungere il lago di Costanza in Svizzera. Soggiorna in questa zona per poi tornare a casa d'inverno. Preferisce il clima romano nei mesi freddi, e soprattutto la tranquillità dell'area archeologica centrale.

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Il viaggio di Emilio, gabbiano romano, è al centro di un nuovo progetto di studio lanciato dal parco archeologico del Colosseo guidato da Alfonsina Russo.

L'istituzione del Mibact ha infatti pubblicato la mappa di Emilio (fresca di dati di viaggio): «La mappa mostra tutti i voli effettuati finora da sei gabbiani “residenti” nel Foro Romano, la gran parte dei quali si limita al centro della città. Uno dei gabbiani, però, si è senza dubbio distinto - raccontano dallo staff del parco - Ogni anno Emilio, chiamato così perché nidificante nella Basilica Emilia, a luglio intraprende un viaggio di 750 km verso nord, valica le Alpi, e passa qualche mese sul lago di Costanza in Svizzera. In inverno, pronto per la nuova stagione riproduttiva, torna nella sua casa al centro di Roma».

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Questi dati estremamente interessanti sono rilevati ed elaborati da Ornis italica, un'associazione non-profit formata da biologi e scienziati ambientali con cui il parco del Colosseo ha siglato un protocollo d’intesa. «La collaborazione è iniziata con un censimento e con il monitoraggio GPS dei gabbiani reali che nidificano nell’area archeologica, e che come vedete spaziano ben oltre i confini di Roma, o persino dell’Italia. Continueremo a seguire le avventure dei nostri amici alati e a raccontarvele, pronti a nuove sorprese».

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