Delfino muore intrappolato in una rete a Camogli: indagini sulla carcassa

Il grosso delfino vittima della cattura accidentale a Camogli (immag pubblicate da CERT su Fb)
Il grosso delfino vittima della cattura accidentale a Camogli (immag pubblicate da CERT su Fb)
di Remo Sabatini
Lunedì 27 Luglio 2020, 22:07
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Un grosso delfino, finito nelle reti dei pescatori, è morto. Il mammifero marino, un maschio adulto di tursiope (Tursiops truncatus) lungo circa tre metri, sarebbe rimasto ammagliato nella rete durante le consuete operazioni di pesca. L'episodio è accaduto nella acque di San Fruttuoso di Camogli, località costiera della provincia di Genova. Inutile, purtroppo, l'immediata segnalazione alla locale Capitaneria di Porto da parte del pescatore coinvolto.

Per il delfino infatti, non c'era più niente da fare. Così, una volta a terra, la collaborazione tra Centro di Referenza Nazionale per le Indagini Diagnostiche sui Mammiferi marini spiaggiati (C.Re.Di.Ma) e il CERT (Cetaceans' strandings Emergency Response Team) che si occupa di emergenze legate ai mammiferi marini che opera nel Mediterraneo, ha permesso di predisporre le indagini post mortali sull'esemplare che procederanno anche durante le prossime settimane presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino e il Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell'Università di Padova.

La questione legata alle catture accidentali di delfini e mammiferi marini è, insieme agli spiaggiamenti (spesso dovuti a malattie come il morbillivirus) la causa principale di morte che sta decimando i delfini anche in Europa. Lungo le coste di Francia e Portogallo infatti si contano migliaia di esemplari uccisi per errore, dalle reti da pesca ogni anno. Una strage che, documentata anche da diverse associazioni ambientaliste, sembra non trovare fine.
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