Trenta leoni abbattuti dopo l'incendio nell'allevamento in Sud Africa: straziati dalle ustioni e in agonia da giorni

Uno dei leoni uccisi (immag diffusa da SPCA e The South African)
Uno dei leoni uccisi (immag diffusa da SPCA e The South African)
di Remo Sabatini
Giovedì 7 Ottobre 2021, 16:08
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Trenta leoni impazziti per il dolore, straziati delle profonde ustioni soprattutto sulle zampe e sul muso e abbandonati per giorni senza cure all'agonia. «Non ho mai visto nulla del genere in 30 anni di attività». Questo il commento di uno dei responsabili del SPCA, il Servizio di Soccorso Animali di Bloemfontain, nel Free State, rilasciato al The South African dopo essere intervenuto per cercare di salvare i leoni ustionati.

I felini erano ospitati nella fattoria in Sud Africa dedita all'allevamento, infatti, sono stati abbattuti a seguito di un incendio che aveva interessato l'area nei giorni scorsi: nessuno aveva chiamato i soccorsi.

Così, quando gli uomini della Spca si sono presentati all'ingresso della fattoria e nonostante i ripetuti tentativi del proprietario di negare loro l'ingresso sono riusciti ad entrare, lo spettacolo, che si sono trovati di fronte, come documentato dalle immagini diffuse dalla stessa organizzazione intervenuta, è stato devastante.

Più della metà dei leoni infatti, oltre ad essere in stato di denutrizione, presentava gravi ustioni. Anche e soprattutto sulle zampe ormai in preda alle infezioni. Tanto che, molti di loro, non riuscivano nemmeno a muoversi. Era evidente, poi, che nonostante l'incendio e le ferite, nessuno aveva pensato a medicare gli animali. A quel punto, l'eutanasia era divenuta inevitabile. E così è stato.

«Il leone, ha sottolineato la Spca, è uno degli animali simbolo del Paese, uno dei nostri "big five". Quello che abbiamo visto e dovuto fare è incredibile e triste». L'allevamento dei leoni in Sudafrica, nonostante le intenzioni del Governo che recentemente aveva dichiarato di volerlo abolire, è una pratica assai controversa. I leoni allevati, infatti, quando non finiscono nel mirino dei cacciatori di trofei, venduti a pezzi, alimentano il mercato della medicina tradizionale cinese e orientale. Dopo l'uccisione dei 30 leoni, al proprietario della fattoria ne rimangono ancora 29.

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