Maria, la donna che sussurra ai pappagalli: «Hanno qualità straordinarie, ecco quali»

Maria, la donna che sussurra ai pappagalli: «Hanno qualità straordinarie, ecco quali»
Maria, la donna che sussurra ai pappagalli: «Hanno qualità straordinarie, ecco quali»
di Gigi Bignotti
Mercoledì 5 Giugno 2019, 11:55 - Ultimo agg. 6 Giugno, 18:41
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Fra tutti gli animali domestici sono i più variopinti e, senza alcun dubbio, i più... loquaci. Ma sono anche affettuosi e intelligenti eppure vittime dei luoghi comuni. Sono i pappagalli, animali da compagnia di cui troppo spesso si ignorano le qualità. E parte proprio da Nordest l’idea di utilizzare alcuni esemplari, addestrati ad hoc, per  assistere anziani o bambini con difficoltà relazionali. A guidare il progetto è una addestratrice veneziana, Maria Tommasi.

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«Non chiamateli animali - s’inalbera subito Maria Tommasi, 54enne allevatrice di Salzano - i pappagalli sono parte di noi, giocano con noi, si addormentano con noi, ci cercano perché siamo la cosa più importante di tutta la loro vita, insomma siamo la loro famiglia».
Maria  vive con marito, figlia e 8 coppie da riproduzione meticolosamente suddivise in apposite voliere e assistite quotidianamente.

- Lei gira e "insegna" nelle scuole con il suo progetto divulgativo “Amici per le piume”, come è la reazione dei ragazzi nel conoscere dal vivo i pappagalli?
«I loro sguardi si accendono di stupore, meraviglia e incanto. Scoprono un mondo affascinante quanto complesso, che non avrebbero mai immaginato. E lo apprendono nel modo più’ bello: emozionandosi, e io insieme a loro mentre ne racconto le qualità»

- La sua passione per i pappagalli è iniziata in tenera età?
«Sì, li ho sempre amati e da piccola mi cimentavo con le cocorite tentando di addestrarle. Dopo essere diventata mamma ho deciso che potevo dedicarmi intensamente a loro. Ho imparato a svezzarli perchè ogni specie, prima di diventare “da affezione” richiede un particolare percorso, o imprinting. In pratica un paio di mesi per preparare il pappagallo a “diventare” domestico».

- E come è diventata la sua grande passione?
«Perché ben presto la particolare bontà dei miei esemplari è stata notata da amici e colleghi allevatori. Così mi hanno chiesto di allevare a mano per conto loro. Maio considero una vera missione diffondere la corretta informazione, per tutelare queste straordinarie creature da gestioni irresponsabili».

Passando ai destinatari: quali qualità servono per adottare un “pappi”?
«Si devono amare, ma conoscere profondamente, per instaurare un rapporto basato sul rispetto. Non si devono cedere i pappagalli a chiunque, ma accertarsi che ci siano le condizioni perché il volatile sia amato e non diventi un giocattolo. Ci vuole responsabilità e tempo da dedicar loro, ogni giorno per evitare l’antropomorfizzazione, ossia il proiettare sull’animale valenze affettive, aspettative o risposte comportamentali tipicamente umane. Malgrado questo le qualità di un pappagallo ben addestrato vi sorprenderanno».

La loro caratteristica fondamentale è quella di apprendere il linguaggio umano...
«Sì, ma anche su questo vanno smentiti i luoghi comuni. Non è vero che si limitano a ripetere. Possono infatti sviluppare concetti come chiedere “giochiamo ancora?” al proprio proprietario che li lascia per passare ad altre occupazioni» spiega Maria mentre uno dei suoi esemplari chiede ancora acqua.

La donna che sussurra ai pappagalli ci toglie l’ultima curiosità “venale”: quanto può costare un pappagallo?
«Dipende molto dalle specie e dalle sue difficoltà’ riproduttive. Io consiglio di affidarsi sempre ad allevatori seri: per gli esemplari d’affezione si parte dai 50 euro fino a superare i mille anche duemila per i più pregiati. C’è poi il caso dell’Ara Giacinto, rarissima, vive in America e raggiunge l’altezza di un metro (con apertura alare di 1,30): è una specie gravemente minacciata in natura: il suo valore può arrivare 50mila euro».

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