Oltre trecento tartarughe marine della specie conosciuta come "olive ridley" sono state rinvenute morte nelle acque che lambiscono la spiaggia di Morro Ayuta a Oaxaca, in Messico. Una vera e propria strage che assume toni ancor più drammatici se si considera che, come confermato dallo studioso Ernesto Albavera Padilla ai quotidiani locali, la totalità degli esemplari, tutti morti annegati, erano femmine. La località del triste rinvenimento, infatti, è nota per essere un "hot spot" utilizzato da sempre da questa specie per la deposizione delle uova. Chi o cosa le ha uccise? La domanda che si sono posti studiosi e autorità ha trovato immediatamente risposta. La strage, sarebbe infatti da imputare alle reti da pesca illegali sempre più presenti in quelle aree. Reti alle quali sarebbero rimaste impigliate e che rappresentano una trappola micidiale anche per chi, come le tartarughe, ha bisogno di risalire in superficie per respirare.
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La strage di queste ore, sulla quale sta indagando anche la Marina messicana, non è purtroppo la prima del suo genere.
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