Ascoli, la procura indaga per un presunto caso di corruzione. La Provincia sospende un dirigente

La procura di Ascoli indaga per un presunto caso di corruzione
La procura di Ascoli indaga per un presunto caso di corruzione
di Luigi Miozzi
Martedì 17 Agosto 2021, 03:35 - Ultimo agg. 15:10
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ASCOLI - Un dirigente della Provincia di Ascoli Piceno da ieri è stato sospeso dall’incarico perché finito al centro di una inchiesta della Procura di Ascoli che sta indagando su presunti episodi di corruzione. Quello adottato dalla Provincia, si tratta di un provvedimento di autotutela nei confronti del proprio dipendente in attesa che la magistratura faccia il suo corso e chiarezza sui fatti.

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La sospensione
Nei giorni scorsi è stata pubblicata la determina firmata dal segretario generale di Palazzo San Filippo, Franco Caridi, con la quale si pone in atto la sospensione cautelare nei confronti del proprio dirigente per il quale, in un primo momento - da quanto si evince nel provvedimento amministrativo pubblicato sull’albo pretorio - era stato già adottato il principio di rotazione e quindi assegnato ad altro incarico.

Ed è sempre dalla determina dirigenziale che si evince che gli episodi di presunta corruzione sarebbero più di uno e sarebbero stati commessi dal dirigente nell’esercizio delle proprie funzioni.

Da indiscrezioni, si tratterebbe di una inchiesta abbastanza corposa nella quale sarebbero almeno tre i fatti su cui la Procura sta indagando e sta raccogliendo elementi definiti importanti e che potrebbero avere anche degli ulteriori risvolti. Il segretario generale della Provincia ha pertanto disposto la sospensione del dirigente anche dallo stipendio, sebbene verrà comunque garantito un assegno alimentare per tutto il periodo di allontanamento dal posto di lavoro in attesa che l’inchiesta giudiziaria faccia il suo corso e chiarisca definitivamente la posizione del dirigente.

Quello adottato, dunque, non si tratti di un provvedimento disciplinare ma di una sospensione che la Provincia ha compiuto in autotutela poichè «la condotta presuntivamente tenuta dal dirigente e per la quale si trova soggetto di apposito avviso di garanzia, laddove accertata, esprimerebbe un modus operandi del dirigente violativa dei valori di buon andamento ed imparzialità».


La motivazione
Inoltre, a motivare il provvedimento c’è anche il fatto che «il diretto collegamento dei fatti contestati con il rapporto di lavoro o all’incarico svolto, importi ulteriori ragioni di pubblico interesse connesse alla tutela dell’immagine di questa Provincia che vanno prioritariamente salvaguardate». 

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