Indizi disseminati dopo gli ultimi roghi: forze dell'ordine e volontari sulle tracce del piromane delle colline

San Benedetto, indizi disseminati dopo gli ultimi roghi: forze dell'ordine e volontari sulle tracce del piromane delle colline
San Benedetto, indizi disseminati dopo gli ultimi roghi: forze dell'ordine e volontari sulle tracce del piromane delle colline
di Emidio Lattanzi
Domenica 30 Agosto 2020, 06:20
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SAN BENEDETTO - Proseguono a spron battuto le attività anti piromane lungo le colline che si affacciano sulla Riviera delle Palme. 
 
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Carabinieri, ma anche polizia e vigili urbani insieme alle varie associazioni di volontariato, continuano a pattugliare le aree a rischio, vale a dire le zone collinari e di campagna tra i territori di Ripatransone, Cupra, Montefiore, Massignano e Grottammare. L’obiettivo è quello di intercettare il folle che sta seminando il panico lungo il territorio. Le novità delle ultime ore, con gli errori commessi dal piromane nel corso degli ultimi due incendi, quello di Massignano nella notte tra mercoledì e giovedì e quello di contrada Sant’Andrea a Cupra nella notte tra giovedì e venerdì, avrebbero fornito importanti elementi che potrebbero aiutare in futuro le forze dell’ordine nel momento in cui il folle dovesse tornare a colpire.
 
Ma il piromane ha la vita sempre più difficile dal momento che le strade sono ormai tutte costantemente pattugliate sia da uomini e mezzi che, in alcune zone, anche dagli obiettivi di telecamere e fototrappole, le stesse che alcuni anni fa “incastrarono” un altro incendiario individuato nel territorio di Montefiore dell’Aso. 
Il giovane 
In quel caso si era trattato di un giovane con alcuni disturbi che era stato colto in flagranza di reato e immortalato dalle fototrappole piazzate da alcuni cacciatori della zona che si erano messi a disposizione del comune e dei carabinieri forestali fornendo loro i dispositivi e la loro pratica nell’utilizzarli. Gli obiettivi di quelle particolari telecamere che si mimetizzano nella vegetazione avevano fatto il loro dovere proprio in virtù delf atto che erano stati piazzati in posti strategici dove erano più alte le probabilità che il piromane colpisse. E così, effettivamente, è stato con il giovane che pochi giorni dopo l’installazione delle fotocamere aveva tentato di innescare un incendio proprio in quel punto.
Notti di paura, braccato 
Tornando ai giorni nostri, in occasione dell’incendio di contrada Sant’Andrea a Cupra, appiccato intorno alle due di venerdì mattina, l’auto del piromane potrebbe essere stata avvistata da residenti e automobilisti di passaggio, mentre il giorno precedente il folle ha agito a pochissima distanza da una telecamera comunale. In quell’occasione il folle era riuscito a colpire a Massignano in contrada Marezi, costringendo i vigili del fuoco a oltre tre ore di intervento. 
Reazioni casualità 
Il venti agosto invece la reazione dei pompieri era stata talmente immediata che le fiamme sono state spente praticamente sul nascere, ancora una volta in territorio di Cupra Marittima. Sempre a Cupra, in contrada San Michele, il folle era tornato a colpire anche nella notte tra il 14 e il 15 agosto e, anche in quell’occasione, era stato provvidenziale l’intervento dei vigili del fuoco accorsi sul posto con due autobotti. A fine luglio invece la situazione era diventata rischiosa nel territorio al confine tra Cupra e Ripatransone. I vigili del fuoco erano intervenuti nell’area a ridosso del distributore di metano che si trova a poca distanza dalla Valmenocchia. Non era invece stato opera del piromane, come appurato in seguito, l’incendio di contrada Magazzini a Grottammare. Si era trattato di un rogo nato in maniera accidentale probabilmente a causa di qualche cicca di sigaretta lanciata da un’auto di passaggio.

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